Milano, 20 gennaio 2025 – Dall'indagine che ha portato al rinvio a giudizio della ministra del Turismo, Daniela Santanchè, emerge che sia Visibilia Editore sia Visibilia Editrice hanno “celato le ingenti effettive perdite” dal 2016 al 2023. È quanto ha scritto la gup Anna Magelli nelle motivazioni alla sentenza con cui Visibilia Editore ha patteggiato 63.600 euro di sanzione pecuniaria e Visibilia Editrice 30.000 euro.
Le due società erano imputate per violazione della legge 231 del 2001 sulla responsabilità delle società per i reati commessi dai dipendenti. “La valutazione unitaria del compendio probatorio consente di rilevare la commissione di plurime condotte di falso in bilancio dal 2016 al 2023 nonchè la commissione di altrettanti illeciti amministrativi”, scrive ancora la giudice milanese che esclude l'aggravante dell'articolo 25 ter ultimo comma della legge 231 perchè “emerge dagli atti che entrambi gli enti - dalla prosecuzione dell'attività di impresa, celando le ingenti effettive perdite, ed evitando le necessarie ricapitalizzazioni, nonché riuscendo a mantenere la quotazione di Visbilia Editore spa e i rapporti bancari e finanziari in essere - non risultano aver conseguito un profitto di rilevante entità; al contrario sembrerebbero avere entrambi aggravato la rispettiva condizione economica, tanto da avere necessitato di periodiche ricapitalizzazioni”.