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Il padre dell’ambasciatore alla Rete per la pace di Pioltello e alle Acli di Limito
"L’esempio di Luca" (nella foto), Salvatore Attanasio ospite della Rete per la pace di Pioltello e delle Acli di Limito racconta il figlio, l’ambasciatore morto in un agguato quattro anni fa in Congo. Sala piena per la testimonianza del padre che cerca la verità dal giorno della tragedia. Al polso un braccialetto sulla battaglia. Nel cuore, un dolore e un amore infiniti. "È un onore essere qui, accanto a voi - le sue parole -. Mio figlio aveva un lavoro in una grossa società di consulenza, ma si sentiva in gabbia. Si iscrisse a un master di politica internazionale, propedeutico al concorso in diplomazia". C’è riuscito con la tenacia, "e quel che ha fatto lo abbiamo visto tutti". La lezione più grande: "È importante tenere la schiena dritta per continuare a portare avanti i propri progetti". L’incontro a pochi giorni dall’anniversario dell’assassinio avvenuto il 22 febbraio 2021. A soffermarsi sui risvolti pubblici e privati del diplomatico il papà che dal giorno dell’attentato non ha mai smesso di girare l’Italia per dire a tutti chi era suo figlio: un uomo di pace. "Straordinario esempio d’amore per il prossimo - sottolineano gli organizzatori -. Luca Attanasio ha incarnato gli ideali della Costituzione".
Le lacrime salgono agli occhi quando sul video scorrono le ultime immagini fra i bambini per i quali con la moglie Zakia Seddiki aveva fondato l’associazione Mama Sofia che assiste i più sfortunati. Nel 2020 i coniugi Attanasio ricevettero il Premio internazionale Nassiriya per la Pace "Luca è sempre stato uno spirito libero, era un sognatore ma pragmatico, realizzava ciò in cui credeva – ancora il padre -. Tante cose le abbiamo sapute dopo, quando non c’era più da persone che aveva aiutato". L’ambasciatore è morto con il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo mentre viaggiava insieme a una delegazione del Pam (Programma alimentare mondiale), una delle agenzie delle Nazioni Unite che ha sede a Roma. Salvatore Attanasio ha sempre denunciato l’assenza dello Stato sul caso. Barbara Calderola