STEFANIA CONSENTI
Cronaca

Da Mariolino alla via Crucis: Vittorio Sedini, pioniere di cartoon e strip umoristiche

Secondo l'illustratore "Milano corre troppo. Non c’è tempo di pensare..."

Vittorio Sedini

Milano, 11 settembre 2016 - "Sapessi com'è strano vivere da tanti anni a Milano...". Vittorio Sedini, illustratore, inizia così il racconto della sua vita professionale con un piccolo, innocente vezzo, non dichiarare la sua età anagrafica. Anche se semina da subito qualche traccia. È stato fra i primi a realizzare film d’animazione in Italia, con i fratelli Piccardo ("Sono un po’ più giovane, però!" si affretta a dire) e con Gamma film è stato sceneggiatore, disegnatore e perfino montatore. Quattro anni a Roma e poi, via, a Milano, la sua città. "Ma non la riconosco più, è diventata caotica, senza un’anima, si va troppo di fretta. E ci si cura poco degli anziani". Sedini ha disegnato per le case editrici Rizzoli, Piccoli, Garzanti, Ghisetti & Corvi, Mc Graw Hill, La Scuola, La Coccinella, Bruno Mondadori, Fabbri, Monti, e da vent’anni è autore di strip umoristiche di “Mezzacoda”, “Agilulfo”e “Cuore di Sasso” su Città Nuova. Il suo pallino è sempre stato disegnare per l’infanzia. Non a caso, è padre di quattro figli e nonno di sette nipoti.

Vittorio, ma fra le sue creature il personaggio più noto è Mariolino, i più grandicelli lo ricorderanno... "Già, che avventura! Negli anni 1975- 77 ho sceneggiato, disegnato e prodotto insieme ad Adriano Ciccioni la serie a cartoni animati “Mariolino” distribuita in varie televisioni europee. Un ragazzino ottimista, con sempre delle soluzioni in tasca. La Rai, però, non ci ha mai sostenuto, compravano la produzione giapponese di Goldrake. Pensi che muovevo fotogramma dopo fotogramma: un lavoro artigianale, molto costoso, che però pretendevano di pagare pochissimo. Per il vecchio “Corriere dei Piccoli” ho disegnato una serie di storielle: “Burattino Simpatia e l’allegra Compagnia”con le rime di Giovanni De Roma».

La sua opera più importante è stata la Via Crucis, le quindici tavole ispirate a un commento di Primo Mazzolari ed esposte nell’Antiquum Oratorium Passionis in Sant’Ambrogio.... "Quella è stata notevole, non lo dico solo io. Volevo fare una Via crucis ed ero a corto d’idee. Poi leggendo il commento sulle quindici tappe di questa Via di Mazzolari, partigiano, sacerdote rivoluzionario poi riabilitato da Giovanni XXIII perché inizialmente la Chiesa ufficiale non lo vedeva di buon occhio, ho avuto come una folgorazione. E in una settimana le tavole erano finite. Non ci sono immagini concrete ma astratte, c’è un racconto per segni e simboli, con il contrasto del nero e del bianco, i miei colori preferiti, del buio e della luce, con la Croce nera e i quadratini che simboleggiano l’incontro di Gesù con le pie donne. Piacque anche tanto al cardinale Carlo Maria Martini".

Quando lo incontrò? "Pochi mesi prima che morisse e ricordo quel colloquio come se fosse ieri. Martini lo porto nel cuore. Gli è piaciuta l’undicesima tavola dove la Croce fa ombra, una luce, e io l’ho ringraziato e gli ho detto: lei e la Lubich (fondatrice del Movimento dei focolarini, ndr) mi avete dato la speranza di riuscire ad essere un cristiano. E lui, pensi alla sua umiltà, mi ha risposto dicendo che stava pensando di scrivere qualcosa sulla Croce intesa come luce".

Ha lavorato tanto anche nella pubblicità... "Sì, ricordo che con Adriano Ciccioni avevamo occupato lo spazio Armani e realizzato con l’aiuto di scenografi un grande cartellone anti-pellicce ricalcando il Quarto Stato di Pellizza Da Volpedo ma sostituendo gli operai con animali da pelliccia...che effetto ebbe per i tempi! Oggi tutto è cambiato, si consuma in fretta e non c’è tempo di pensare. Pensi che talvolta mi chiedono di fare illustrazioni nel week end ma io dico: attenti, non so se ce la faccio, ho pur sempre 80 anni!". Ecco, alla fine ha confessato la sua età.