Cervignano d'Adda, (Lodi), 3 gennaio 2020 - Un intero paese sotto choc. Per le vie e nei bar di Cervignano d’Adda ieri non si parlava d’altro se non della tragedia che ha colpito la famiglia Palomino per la scomparsa del piccolo Francesco, il 12enne deceduto lunedì all’ospedale di Vizzolo Predabissi per un’occlusione intestinale.
«Ho incontrato ieri (mercoledì per chi legge, ndr) alcuni amici della famiglia di Francesco – dice il sindaco di Cervignano d’Adda, Maria Pia Mazzucco –. Siamo addolorati. La nostra comunità è davvero scossa per questa tristissima vicenda. Ho saputo che i vicini di casa hanno deciso di fare partire una colletta per aiutare i genitori. È un gesto molto bello». Scossi i vicini di casa della famiglia di origine peruviana Palomino Conga che conoscono bene i genitori, la prima figlia 17enne e il piccolo Francesco e che nelle ultime ore hanno notato il via vai costante di parenti e conoscenti dall’abitazione. Da ieri appunto hanno fatto partire in paese una colletta spontanea per raccogliere qualche euro da consegnare alla famiglia. «È un dispiacere enorme – racconta la vicina Angela Rosciano –. Sono sempre stati una famiglia modello, disponible è molto laboriosa. Ricordo il piccolo Francesco, un bambino sempre con il sorriso. La nostra raccolta fondi sarà solo una donazione spontanea nata dalla volontà della comunità di stare vicina alla famiglia colpita da un dolore tremendo». Ieri sera poi in parrocchia per Francesco, sono stati organizzati una messa e un momento di preghiera.
Sulla vicenda l’Asst di Melegnano ha inviato una nota esprimendo cordoglio alla famiglia e mettendosi a completa disposizione perché venga fatta chiarezza. Sul fronte giudiziario, sono appena iniziate le indagini della procura di Lodi. Gli uffici di viale Milano hanno disposto l’autopsia sul corpo del 12enne (attesa per la settimana prossima) e hanno chiesto di poter ottenere la cartella clinica di Francesco per poter proseguire con gli accertamenti attraverso il medico legale incaricato. Intanto, risposte potrebbero arrivare a breve anche dalla commissione di verifica chiesta dall’assessore al Welfare Giulio Gallera. Quello che al momento è certo è che l’odissea del giovane era iniziata nella notte fra sabato e domenica quando il padre lo aveva accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Predabissi con forti dolori addominali, a quanto pare causati da una occlusione intestinale. I medici hanno preferito tenerlo in ospedale per effettuare la Tac e altri accertamenti ma nella notte tra domenica e lunedì hanno deciso di sottoporlo a un’operazione per asportargli un tratto di intestino in ischemia. Da allora il quadro clinico è peggiorato e alle 18.40 di lunedì il suo cuore non ha più retto. La struttura parla di «complicanze cardiache» in seguito all’intervento.