
di Stefano Dati
"Cooperative in fabbrica, moderno caporalato: basta appalti, contratto vero". È il grido di protesta dei sindacati Slai Cobas schierati a fianco dei lavoratori impiegati nella ditta Maschio Nc di Grezzago, tramite appalto con la Business Service, società di servizi per le imprese che ha sede a Cassano. La manifestazione di protesta si è svolta ieri mattina in via Europa, davanti alla sede della società cassanese, sotto il controllo di carabinieri, polizia locale e Prefettura. I sindacati rivendicano sei mesi di stipendio arretrato e soprattutto chiedono l’assunzione diretta per chi da molti anni consecutivi lavora alla Maschio Nc per conto di una società intermediaria. "Siamo qui davanti alla Business Service - spiega Sergio Caprini, rappresentante sindacale - per chiedere conto e risolvere la preoccupante situazione in cui versano i dipendenti che da ben sei mesi sono senza stipendio". La questione cassa integrazione: "Business Service - continua il sindacalista - ha fatto di tutto per complicare l’arrivo della cassa integrazione fino a presentare documentazione sbagliata, lasciando così sul lastrico le famiglie di 16 dipendenti che si trovano in serie difficoltà nell’affrontare le spese di tutti i giorni. Chiediamo, quindi, l’immediato anticipo della cassa integrazione. Basta tergiversare".
Tutto finisce sul tavolo del Tribunale: "La situazione è più che documentata - sostiene Caprini -, nell’udienza forniremo testimonianze e documentazione che supporterà tutto questo". Assunzioni con appalto, metodo inaccettabile secondo i sindacati: "Qui si sta giocando sulla pelle dei dipendenti, li stanno prendendo per fame. Credo invece che gli operai debbano avere pari dignità di lavoro e di stipendio anche se provenienti da società intermediarie. Dopo ben dieci anni consecutivi di presenza lavorativa, nella stessa azienda, dei dipendenti gestiti dalla Business Service, ritengo sia giusto, corretto e doveroso che si passi all’assunzione diretta, riportando così in primo piano i diritti dei lavoratori troppo spesso calpestati dalle società intermediarie".