
"Esiste una sola acqua, da qui ci prendiamo cura del mare, dalla nostra Milano". È il messaggio che campeggia...
"Esiste una sola acqua, da qui ci prendiamo cura del mare, dalla nostra Milano". È il messaggio che campeggia nella fiancata del Pellicano Urbano, la prima imbarcazione 100% elettrica dedicata alla pulizia della Darsena e dei Navigli e ormeggiata presso l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia in viale Gorizia a Milano. Un messaggio che dalla terra all’acqua funge da filo conduttore per l’intero programma 2025 di volontariato civico presentato da We Are Urban, associazione che promuove in città l’attivismo civico e la salvaguardia del bene comune con azioni concrete di rigenerazione urbana per rendere gli spazi pubblici più vivibili e accoglienti.
"Siamo impegnati anche quest’anno a rilanciare la nostra sfida per la bellezza delle città – afferma Andrea Amato, presidente Wau! Milano - ad esempio con il nostro format ’Ghe pensi mi’ che coniuga la conoscenza, la cura della città, che quest’anno porterà un elemento in più: l’acqua, che ha bisogno di essere curata allo stesso modo dell’aria e della terra. Il 16 marzo ci sarà il primo appuntamento con la pulizia della Darsena con l‘imbarcazione ecologica Pellicano Urbano, tutti possono partecipare basta prenotare sul nostro sito". Una collaborazione importante anche con il Comune di Milano che ha permesso all’associazione di trasformare numerosi spazi urbani in murales antismog, progetti di piantumazione e attività di cleaning che hanno migliorato la qualità dell’aria ed eliminato tonnellate di rifiuti. "Abbiamo l’input da parte dei cittadini ma anche dall’amministrazione che ci segnala delle situazioni di criticità che possiamo risolvere insieme" continua Amato.
In 19 anni di attività di Wau! la città è fortemente cambiata ed è cambiato anche il contributo dei volontari, oltre 30.000 in questi anni, che aderiscono all’associazione. "Ci sono sempre più persone - dice ancora Amato - che vogliono dare il proprio contributo. Poter inserire ad esempio, grazie al Tribunale di Milano, anche le persone che devono fare lavori socialmente utili è importante". Amato spiega poi che a voler aiutare Milano a diventare più ecologica sono anche gli stranieri, favorendo così un’altra inclusività: "Tra i nostri volontari ad esempio abbiamo una comunità di cinesi, alcuni di loro sono dovuti andare via dalla Cina per professare la religione cattolica e ci chiedono anche abbastanza insistentemente di partecipare alle attività. Questo ci piace perché elegge anche una Milano inclusiva che può fare la differenza".
Tra le collaborazioni per i nuovi progetti presentati da Wau! quella con Città metropolitana, che coinvolgerà studenti e volontari in azioni di rigenerazione e cura degli spazi di sua proprietà. "Sono iniziative importanti che si affiancano a quello che stiamo portando avanti come la riqualificazione energetica di tutte le scuole superiori di Milano città e dell’area metropolitana. Questo determinerà un risparmio medio di circa il 40% del combustibile e una minore emissione su tutta la Città metropolitana di Milano di 20.000 tonnellate all’anno di Co2", afferma Roberto Maviglia, consigliere delegato edilizia scolastica, impiantistica sportiva, politiche energetiche, idroscalo Città metropolitana di Milano. Proprio la scuola è protagonista di alcuni progetti di riqualificazione portati avanti da Wau! come il Liceo Artistico Boccioni, che ha visto due classi di architettura impegnate nella rigenerazione di un corridoio vandalizzato. "Il progetto nasce come esigenza dopo due occupazioni consecutive della scuola che hanno devastato moltissimi ambienti, alcuni di questi erano appena stati risistemati da Città metropolitana. Wau! ci ha aiutato non solo a ridisegnare questi spazi – afferma Stefania Caterina Giacalone, dirigente scolastica del Boccioni - ma anche a introdurre la cultura della non devastazione. Ci sono stati incontri di educazione civica e poi abbiamo ridisegnato il corridoio con dei disegni che parlano della nostra città, come ad esempio le vette di CityLife. Vogliamo spiegare ai ragazzi che tutti gli spazi sono disponibili all’espressione ma progettandoli insieme come un bene comune". L’idea di questi progetti è che dovrebbero essere proprio i giovani oggi i portatori di questa consapevolezza e di questo messaggio di rispetto dei luoghi. "Sono sempre più i bambini a raccontare ai genitori quello che non devono fare per non rovinare la città e questo ci dà speranza, però c’è ancora molta inciviltà diffusa. La città del futuro dipende solo da noi, - spiega infine Andrea Amato di Wau! - non è chi detta la linea, ma chi la segue a fare la differenza".