NICOLA PALMA
Cronaca

Bellocco ucciso, Beretta arrestato: vuoto di potere nella Curva Nord. Nuove alleanze per la successione

La scalata di Totò finita nel sangue, ‘Berro’ in carcere. Il ruolo di Marco Ferdico, regista dell’operazione che ha portato tutti i gruppi ultras sotto l’unico striscione ‘Milano 1969’

Antonio Bellocco (con gli occhiali), Andrea Beretta e a destra Marco Ferdico

Antonio Bellocco (con gli occhiali), Andrea Beretta e a destra Marco Ferdico

Milano – Chi scalerà il vertice della Curva Nord? è uno degli interrogativi più pesanti che si porta dietro il delitto Bellocco da parte di Andrea ‘Berro’ Beretta. Sì, perché l’uccisione del rampollo della ’ndrangheta che stava pian piano scalando il secondo anello verde e il contemporaneo arresto per omicidio e detenzione illegale di arma di uno dei personaggi più influenti della storia recente del tifo organizzato interista ha creato in un colpo solo un gigantesco vuoto di potere sugli spalti che settimanalmente ospitano la parte più calda dei supporter della Beneamata.

Va chiarito che in realtà un leader riconosciuto, almeno sulla carta, esiste già e si chiama Marco Ferdico. Il trentottenne, l’unico a dedicare un affettuoso post su Instagram all’amico Bellocco, è da due anni il frontman dell’operazione che ha riunito dietro l’unico striscione ‘Curva Nord Milano 1969’ (quasi) tutti i gruppi ultras dell’Inter. Sia l’unificazione delle varie compagini che la scelta della persona che le avrebbe rappresentate tutte sarebbero da ricondurre a Beretta, che al Meazza non ci andava più da tempo (causa la sorveglianza speciale comminata dal Tribunale e il Daspo decennale della Questura) ma che continuava a dettare legge.

Poi, però, è arrivato Bellocco, che a sua volta ostentava il legame con Ferdico. Che ieri ha rivendicato sui social quell’amicizia: “Mi ritrovo qui da solo senza te, che eri la persona che più ha creduto in me da quando sono diventato uomo. Nessuno potrà mai capire l’amore che ci legava e che ci riempiva le giornate. Nulla sarà più come prima senza te... vivrò onorando l’uomo meraviglioso che eri!!!”. E ancora: “Tutti coloro che ti hanno conosciuto sanno che persona eri e ti hanno amato a prima vista: non ti dimenticherò mai, sarai sempre la parte più bella di me. Per sempre Totò”.

Il giorno dell’omicidio, Ferdico è stato tra i primi ad arrivare in via Besozzi a Cernusco sul Naviglio, insieme a Nino Ciccarelli, Matteo Norrito e Mauro Nepi. Resterà lui il capo della Nord? O il terremoto generato dall’assassinio di Bellocco avrà effetti anche sulla leadership? Quando era morto il predecessore Vittorio Boiocchi, freddato da due colpi di pistola sotto casa a Milano il 29 ottobre 2022, lo scettro era passato per eredità al suo braccio destro Andrea Beretta. Stavolta, però, quel tipo di successione non è tecnicamente possibile.