MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Weekend con Stelline e Martinitt Visite al Museo di corso Magenta

Una tre-giorni di ingressi liberi. Domenica percorso guidato e iniziative con le ex bambine degli anni ’50

Weekend con Stelline e Martinitt Visite al Museo di corso Magenta

di Marianna Vazzana

"Imparavamo tutto. A studiare, a stare insieme rispettando le regole, a cucire, a cucinare. Talvolta ci sentivamo più fortunate dei nostri coetanei che vivevano oltre le mura del collegio perché avevamo delle opportunità preziose, per nulla scontate a quei tempi". Lo racconta Graziella Capiluppi, che nel dopoguerra ha fatto parte delle Stelline, le orfanelle ospitate nell’istituto storico di corso Magenta. Oggi ha 81 anni e custodisce i quaderni di allora, con le ricette e i suoi disegni. Ha immortalato con la sua matita pure il giardino, ricopiando tutte le piante. Ascoltare lei e le sue ex compagne è come entrare nell’istituto del passato. E tutti i milanesi potranno farlo gratuitamente per tre giorni, perché il Museo Martinitt e Stelline di corso Magenta 57 apre le sue porte in occasione della settima edizione di Milano MuseoCity, la manifestazione promossa dal Comune di Milano in collaborazione con l’Associazione MuseoCity. L’iniziativa sarà oggi, domani e domenica dalle 10.30 alle 18. Questo museo nato nel 2009 per volontà di un generoso benefattore, racconta il vissuto dei due grandi orfanotrofi milanesi Martinitt (maschile, così chiamato perché inzialmente vicino al luogo in cui sorse la chiesa di San Martino) e Stelline (femminile, che prendeva il nome dalla chiesa di Santa Maria della Stella) che a partire dal ‘500 diedero rifugio a centinaia di migliaia di giovani in difficoltà. In particolare, l’istituto maschile fu fondato da San Gerolamo Emiliani nel 1532.

Il pezzo forte sarà domenica: “Con gli occhi delle stelle”, alle

11, i visitatori potranno conoscere il museo attraverso la testimonianza diretta di alcune ex Stelline che negli anni ‘50 vissero nell’istituto e immergersi in questo scorcio di storia milanese. Saranno loro le guide speciali: racconteranno la vita di comunità, come si svolgevano le lezioni scolastiche, i corsi per imparare a rammendare e non solo.

Da vedere anche le tradizionali mantelline e i cimeli tra cui la bandiera e il tamburo risalenti alle Cinque giornate di Milano. Seguendo un percorso espositivo interattivo e multimediale i milanesi potranno anche accedere a un archivio storico, parte di quello dell’Azienda di Servizi alla Persona Istituti Milanesi Martinitt, Stelline e Pio Albergo Trivulzio. Accesso libero pure nella biblioteca, con più di 20mila volumi che ricostruiscono la storia di bambine e bambini. Poi si potrà partecipare alla simulazione di una lezione scolastica e ammirare dipinti d’epoca, frutto di donazioni e lasciti di benefattori. La storia sociale cittadina si intreccia con le vicende della industrializzazione e con i valori civili e culturali, raccontando la “Milano dal cuore in mano“ che ha sempre aiutato i meno fortunati. Ma non ci sarà solo il passato, perché al fianco delle ex Stelline ci sarà una delle dieci ragazze oggi ospitate nella Comunità Stelline nata in via Curtatone, zona Porta Romana, come evoluzione dell’ex orfanotrofio per accogliere giovani in difficoltà e guidarle attraverso percorsi di crescita, formazione e sostegno. In base alla legge 1492001, i due orfanotrofi si sono trasformati in nuclei abitativi che offrono un ricovero sicuro a ragazzi in condizioni di fragilità. Giovani che non hanno punti di riferimento, spesso provenienti da situazioni traumatiche e di disagio, in queste comunità non trovano solo un alloggio protetto ma un supporto completo: educatori li accompagnano nella formazione scolastica e nel tempo libero. Ora sono due le sedi delle comunità destinate a giovani tra 12 e 18 anni: in via Curtatone sono ospitati dieci ragazzi e altrettante ragazze, e in via Poma, zona Risorgimento, dieci ragazzi, tutti arrivati su segnalazione dei Servizi sociali. E poi? C’è un progetto di housing sociale per accompagnare all’autonomia i maggiorenni.