Milano, 23 gennaio 2021 - L’allerta è scattata nel primo pomeriggio di ieri, appena si è avuto sentore che il Governo potesse riconsiderare la situazione della Lombardia promuovendola da zona rossa a zona arancione già da domani, con una settimana di anticipo rispetto all’automatismo stabilito dai Dpcm e, soprattutto, con la conseguenza di far tornare in aula il 50% degli studenti delle scuole superiori, finora costretti alla didattica a distanza. Il primo giro di telefonate tra Prefetture, Agenzie del Trasporto Pubblico Locale, aziende dei mezzi pubblici e Comuni è servito a capire se 48 ore fossero sufficienti per rimettere in piedi i piani straordinari per il trasporto scolastico preparati a dicembre nell’ipotesi, poi sfumata, che le scuole riaprissero il 7 gennaio e allo scopo di minimizzare il rischio di assembramenti a bordo dei mezzi. Risposta affermativa, a partire da Milano: Agenzia del Tpl e Atm hanno dato l’ok nonostante la ristrettezza dei tempi. In serata, sono partite da Palazzo Diotti le lettere indirizzate a tutti gli enti coinvolti per confermare la ripartenza del piano "Per tornare in classe", che riporterà in aula la metà degli alunni. Domani alle 11 ci sarà una riunione in videoconferenza per fare il punto della situazione.
Nel dettaglio , Atm ha ampliato la flotta reclutando 100 bus privati solitamente impiegati per il trasporto turistico e ora inutilizzati a causa della pandemia, ma anche rimettendo in strada una cinquantina di mezzi propri destinati alla dismissione. Con questa iniezione di vetture, sarà possibile attivare 60 bus navetta che ogni giorno trasporteranno in via esclusiva gli studenti di 32 scuole superiori di Milano e di altre 7 scuole superiori del primo hinterland garantendo il collegamento tra gli istituti e le fermate della metropolitana ed evitando, così, che gli stessi tragitti siano compiuti dai ragazzi attraverso le linee ordinarie, quelle utilizzate da tutti. Un’altra parte di bus turistici sarà invece impiegata su 5 linee ordinarie che andranno così ad aggiungersi alle 8 sulle quali Atm è ricorsa a questa soluzione già dalla seconda metà di novembre in avanti. Nel dettaglio, le 5 aggiuntive sono: la 35 (Molino Dorino-Quarto Oggiaro), la 99 (Vigentino-Noverasco), la 323 (Bisceglie-Cesano Boscone), la 707 (Cologno Nord-Cologno via Giordano) e la 712 (Sesto San Giovanni-Cinisello Balsamo).
L’impiego dei bus turistici consentirà ad Atm di liberare mezzi da dirottare su 18 linee, tra urbane e suburbane, ad elevata frequentazione con un apporto aggiuntivo di 180 corse al giorno. Non è finita, però. Atm si impegna a garantire 160 corse in più al giorno, tanto nelle ore di punta quanto nelle ore di morbida, su alcune linee di superficie che necessitano di un potenziamento: la 40, la 45, la 49, la 57, la 63, la 67, la 95 e la 325. Infine, la metropolitana, dove si provvederà al potenziamento "con 8 treni aggiuntivi nelle ore di punta". Tirando le somme: sono 1.200 le corse che da domani saranno aggiunte su tutta la rete di Atm e 800 di queste saranno dedicata agli studenti. Un piano che, però, ne necessita un altro, anch’esso rimasto finora nel cassetto: quello per lo scaglionamento degli orari della città realizzato sempre a dicembre dal prefetto Renato Saccone e dal sindaco Giuseppe Sala, di nuovo con l’obiettivo di minimizzare il rischio di assembramenti sui mezzi pubblici. In questo caso si sono previste due fasce orarie per l’ingresso in aula degli studenti delle superiori: il primo ingresso entro le 8, il secondo dopo le 9.30. Entro le 8 dovranno prendere servizio anche i lavoratori delle attività manifatturiere e dei centri direzionali, dopo le 9.30 quanti lavorano per banche, finanziarie e assicurazioni o per la pubblica amministrazione. Infine i negozi non alimentari, che potranno aprire dopo le 10 così come dopo le 10 potranno prendere servizio quanti lavorano in studi professionali o di consulenza.