Milano – Non è stato un incontro positivo, quello tenutosi ieri sulla Zona a traffico limitato (Ztl) nel Quadrilatero della Moda, che entrerà in vigore tra la fine di questo mese e l’inizio di febbraio, sia pure in forma sperimentale (quindi senza multe da telecamere) fino ad aprile.
Le distanze tra il Comune e le associazioni dei commercianti sono rimaste intatte. Sono diverse le contestazioni mosse da Confcommercio Milano e MonteNapoleone District. La prima ha a che fare col car valet o valet parking, il sistema che consente di lasciare le chiavi della propria auto ad un addetto che provvederà a parcheggiarla e a restituirla. Un sistema sul quale l’assessorato alla Mobilità e le associazioni del commercio si stanno confrontando da mesi.
“Oggi (ieri ndr) il Comune – spiega Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano – ha fatto sapere che non è possibile istituire il valet parking in via Marina perché le norme non lo consentono”. Per l’esattezza, dalle verifiche svolte dagli uffici della Mobilità è emerso che il Codice della Strada non consente di riservare in via esclusiva stalli per la sosta al valet parking come si fa, invece, per il carico-scarico delle merci, per i taxi e i mezzi delle forze dell’ordine o per le persone con disabilità.
Da qui il problema, emerso solo ora “a seguito di un primo riscontro positivo”, come fa notare Guglielmo Miani, presisidente di MonteNapoleone District. “Restiamo in attesa di avere indicazioni sulla gestione del servizio, che necessita di uno spazio supplementare ai parcheggi coperti, che noi avevamo identificato in via Marina, oltre ai dettagli delle aree di sosta ad uso drop off e pick up su via Montenapoleone” puntualizza Miani. Il Comune ha proposto di riservare posti al valet parking all’interno delle autorimesse. Ma invano.
Altro tema conflittuale è quello del software deputato a leggere le targhe delle auto in ingresso nella Ztl e ad esentarle dalla multa una volta che abbiano posteggiato in un garage. Secondo le associazioni dei commercianti deve essere il Comune – in quanto istitutore della Ztl – a far sì che le autorimesse possano avere un sistema che funzioni in automatico. L’assessorato alla Mobilità ribadisce invece che i sistemi di lettura all’interno delle autorimesse sono e restano di responsabilità dei titolari delle stesse. Dovranno essere i responsabili dei garage a prender nota delle targhe e, a cadenza settimanale, inviarne l’elenco agli uffici comunali perché gli automobilisti non siano multati. Una prassi per Palazzo Marino, non così per i diretti interessati. Il Comune si è invece detto pronto a verificare il funzionamento del sistema di indirizzamento alle autorimesse, che, stando ai commercianti, non funzionerebbe.
Gli ultimi punti riguardano le finestre di carico-scarico (“Occorre allungare quella del mattino” spiega Barbieri) e gli orari complessivi del provvedimento: “Abbiamo chiesto che la Ztl non sia attiva fin da subito per 24 ore su 24, che termini prima, alle 18, perché ci sono troppi aspetti in forse: il software, le telecamere, la cancellazione delle sanzioni, il valet parking. Perché partire se non si è pronti? Non si capisce cosa ci sia da sperimentare a questo punto” chiede Barbieri.
“Siamo sempre stati contrari alla Ztl perché non c’è un traffico significativo nel Quadrilatero – sottolinea Miani – e questo provvedimento non risponde al principale problema: limitare la circolazione e la sosta vietata dei furgoni, dato che potranno accedere in deroga e sono abituati a pagare le multe. Ribadiamo l’importanza di avere un grace period (tempo di cortesia ndr) per garantire l’accesso ai parcheggi nella Ztl per cui chiederemo un incontro col Ministero, visto che il Comune ha già fatto un passaggio senza riscontri positivi. In assenza del grace period, del valet parking, della rimozione forzata dei furgoni, la Ztl sarà inefficace”.