ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Milano, Aiello: "Concerto annullato al Fabrique e io canto sul web"

Sarebbe stato sold out sabato e l'artista non vuole rinunciare all’emozione in attesa di tempi migliori

Aiello

Milano, 19 marzo 2020 - «Quello di sabato al Fabrique sarebbe stato il varo del mio primo tour, il momento che attendevo da una vita… e a cui, coronavirus o no, non voglio rinunciare". Ad Aiello non è bastato un album dal titolo evocativo come “Ex voto” per avere la meglio sui rovesci del destino. Con un colpo di mano non proprio scontato per un debuttante, l’eroe di “Arsenico” era riuscito a riempire il locale di via Fantoli fino all’ultimo posto e non ne vuole sapere di farsi mettere ko dal nemico invisibile che vorrebbe cambiargli la vita. Così, davanti all’inevitabile cancellazione, sabato prossimo ha deciso di “andare in scena” lo stesso sul web. Sempre alle 21. «Non sarà la stessa cosa , perché avrò a disposizione solo un telefonino e la tastiera su cui compongo i pezzi, ma voglia ed energia non mancheranno di certo. Anche se le dirette mi mettono un po’ a disagio, in questo momento il bisogno di esserci, di cantare e di far cantare, supera qualsiasi imbarazzo".

Meglio di niente… "Già. Sul telefonino, al limite, dopo la diretta vai a leggerti i commenti; non hai lo scambio immediato e continuo che ti regala invece il live. Ma sapere di avere un pubblico che in quel momento ti sta seguendo e magari sta provando quel che provi tu esibendoti è comunque importante".

Intanto la data è stata riprogrammata. "Sì, lo spettacolo verrà recuperato il 23 maggio, ancora al Fabrique. Tutta la musica sta vivendo un momento difficile, ma anche dai balconi l’Italia canta e questo è, forse, il segnale che non appena usciremo dalle difficoltà i concerti torneranno ad essere gremiti".

È sicuro che , dopo l’isolamento, la voglia di divertirsi assieme tornerà velocemente? "Se scienza e governo riusciranno a darci la certezza che è veramente tutto finito, il sollievo sarà tale che la voglia di andare a cena, al parco, ai concerti tornerà immediatamente. Io, ad esempio, ho una voglia incredibile di tornare ad incontrare le persone e a fare musica. Spero solo che tutti aspettino l’ufficializzazione delle autorità per tornare a fare la vita di prima. Ricadere nell’emergenza, infatti, sarebbe un incubo".

Per il 23 maggio incrociamo le dita? "Mi auguro fortemente di sì, anche se nessuno in questo momento può prevedere come evolveranno le cose. Siamo tutti appesi ai fili del destino, ma è un destino che - come continuano a ripeterci gli scienziati e i ricercatori - dipende molto anche dal nostro buon senso. Ecco perché, a chi mi scrive sui social che non vede l’ora di ascoltarmi, rispondo: se vuoi vedermi dal vivo fra due mesi, ora rimani a casa".

Cosa pensa che rimarrà alla fine di questa esperienza? "Visto che c’è qualcosa di buono pure nei momenti più difficili, mi auguro che rimarranno innanzitutto l’umanità, la solidarietà, lo spirito di coesione di questi giorni. La coscienza che sul balcone di fronte al nostro c’è qualcuno pronto a cantare assieme a noi è un regalo unico. L’unico vero dono che può lasciarci una prova drammatica come quella del coronavirus".