Milano, 23 aprile 2019 - Per Alvaro Soler il “Mar de colores” vagheggiato nell’album con cui il 9 maggio plana tra le torride gradinate del Forum di Assago è quello che s’ingoia tramonti e si beve gli arcobaleni dipinti dalle sue canzoni malate d’estate e di passioni (balneari). Un tipo da spiaggia, il ventottenne catalano cresciuto a Tokyo e residente a Berlino, che conosce l’arte d’infiammare gli animi, come confermano i 30 dischi d’oro, di platino e di diamante incassati in tutto il mondo, i 390 milioni di stream e il miliardo abbondante di visualizzazioni su YouTube.
Álvaro è il primo Forum della sua carriera…
«Per fare festa abbiamo una produzione un po’ più grande rispetto ai concerti dei tour precedenti e pure la band è allargata, grazie alla presenza dei fiati. Siamo in nove sul palco e ho una gran voglia di dare alle mie canzoni vesti pure inusuali, magari acustiche, visto che in scena stavolta, oltre alla chitarra, suonerò pure il piano. Sono curioso di vedere come reagirà la gente».
La scenografia?
«Sarà più luminosa che fisica. Molto suggestiva. Utilizzeremo pure delle luci che ho disegnato apposta per questo tour. Il set è più ‘compatto’ di quello portato al Fabrique e più modulabile risptto ai luoghi in cui mi esibisco. Se in Italia, infatti, mi posso permettere il Forum, in paesi dove non ho la stessa popolarità, come in Francia ad esempio, canto in posti un po’ più raccolti».
Ci sono canzoni che in queste nuove vesti cambiano particolarmente rispetto a come le conosciamo?
«Sì, quelle molto popolari come ‘El mismo sol’ o ‘Sofia’ le facciamo in maniera completamente diversa. Sarà una bella sorpresa, spero».
In repertorio ci saranno tutte canzoni sue o s’è preparato pure qualche tributo?
«In ogni Paese che tocco con questo giro di concerti provo a fare qualcosa di speciale. In Germania, ad esempio, omaggerò Johannes Oerding con cui ho lavorato in tv nello show ‘Sing mein song’. Forse al Forum canterò in italiano per la prima volta. Qualcosa di Eros Ramazzotti, di Peppino Gagliardi o di Laura Pausini, devo ancora decidere».
Gagliardi?
«Sì, penso che certe canzoni di Peppino Gagliardi rappresentino una componente importante della musica italiana; l’ho ascoltato un anno fa, per caso, nella colonna sonora di un film e mi sono innamorato della sua musica. Ho scoperto che ha inciso pure canzoni spagnole».
Avrà ospiti?
«Cantare con Eros mi piacerebbe tantissimo, oppure con Fedez perché no. O, ancora, con Manuel Agnelli».
Il nuovo singolo “Loca” è uscito a gennaio.
«Già, un periodaccio, perché in Italia c’è Sanremo e, finché non finisce, nessuno presta troppa attenzione al resto della musica. Così la canzone ha iniziato a farsi conoscere da voi un po’ in ritardo. Proprio il giorno dopo il concerto del Forum, il 10 di maggio, però esce una nuova edizione del mio ultimo album ‘Mar de colores’ con tre inediti, ‘Loca’, ‘La libertad’ e ‘Taro’».
Quindi “La libertad” è la sorpresa del concerto. Di cosa parla?
«Della necessità di tirarsi fuori dalla routine, di andare oltre le quattro mura della nostra stanza e sentirci liberi. Prima di partire in tour girerò pure il relativo video in Costa Brava».
Cosa l’attende dopo questo tour primaverile e la sua ripresa estiva?
«Un anno di lavoro sulle canzoni di quello che diventerà il mio terzo album. Ho già da parte alcune cose molto buone».