
Chailly, Smuraglia e Pisapia
Milano, 20 aprile 2016 - "Un regalo a tutta la città": così il sindaco Giuliano Pisapia ha definito la seziona Anpi aperta alla Scala a settant'anni dal concerto con cui l'11 maggio 1946 il teatro riaprì dopo i bombardamenti e la ricostruzione. I lavoratori del teatro hanno deciso di fondare una sezione dell' Anpi, l'associazione nazionale partigiani e oggi l'hanno inaugurata con una cerimonia nel ridotto dei palchi, con le maschere che indossavano al braccio il tricolore e distribuivano una doppia locandina, con il programma del 1946 e quello di oggi. Il sindaco era presente alla cerimonia di inaugurazione insieme ad Armando Burattin (95 anni) e Franco Fantini (90) che in quel concerto del 1946 suonarono. Per Fantini fu la prima volta alla Scala, per Burattin un ritorno a casa, concluso con applausi scroscianti a loro e Toscanini. Anche per Arturo Toscanini fu un ritorno 'a casa' dopo gli anni di esilio all'estero nel periodo del fascismo, dopo che si rifiutò di suonare 'Giovinezza' al Comunale di Bologna. Il concerto, ha ricordato il presidente nazionale dell'Anpi Carlo Smuraglia, fu «un atto politico», così come il concerto per la festa della liberazione a cui partecipò il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel 2010. «Per la Scala non è quindi una novità ospitare iniziative di questo genere - ha aggiunto - ma ha un grande valore». E un doppio compito: preservare la memoria e diffondere i valori «veri» della Costituzione fra cui «la partecipazione attiva dei cittadini». Proprio il direttore Riccardo Chailly, dopo l'intervento del presidente dell' Anpi milanese Roberto Cenati e quello del presidente della sezione Roberto Benatti, ha concluso l'incontro con una riflessione sugli scritti di Gramsci dall'esilio: «L'istruzione e la cultura sono un bisogno primario, unica salvezza per se stessi e prima arma di riscossa alla barbarie».