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Arisa c’è. Alla chiamata della Fondazione Francesca Rava, infatti, l’eroina de “La notte” risponde con un sì convinto, salendo lunedì prossimo sul palco del Teatro Lirico Giorgio Gaber col cuore all’Ucraina e il pensiero alle tante urgenze sanitarie del suo popolo sotto assedio. Già in passato Rosalba, come si chiama all’anagrafe, s’era fatta testimonial delle iniziative messe in campo della Fondazione a favore dei bambini haitiani (per cui ha inciso pure il brano “Voce per Haiti”) e messicani, ora però è arrivato il momento di volgere lo sguardo ad Est e alla catastrofe in atto alle porte d’Europa. Tutto con un concerto per voce e piano accompagnata da Giuseppe Barbera.
Arisa, di nuovo in campo.
"Premesso che non ci sono guerre giuste, questa è particolarmente preoccupante per la regressione socioculturale in cui minaccia di spingere il mondo. Quindi sono io che devo ringraziare la Fondazione Rava, e non il contrario, per l’opportunità che mi dà di offrire il mio piccolo aiuto ad una popolazione che ne ha bisogno".
Una musica può fare?
"Si pensa sempre noi artisti chissà quanto siamo buoni e chissà quanto siamo bravi a mettere in piedi certe iniziative, ma o hai la forza mediatica di un Fedez e di una Ferragni o hai bisogno di appoggiarti a delle organizzazioni che sanno come agire".
Qual è il ruolo dell’artista in questo momento?
"Penso sia quello di ‘intrattenere’, di stare vicini alla gente, di creare empatia in un momento di smarrimento generale. Veniamo da due anni difficili e l’importanza di alleviare i problemi della gente per un paio d’ore è più forte che mai".
Al Lirico eseguirà per la prima volta pure alcuni brani dell’ultimo album “Ero romantica” .
"Sì, ho preparato cose come ‘L’arca di Noè’, ‘La casa dell’amore possibile’, e una versione acustica di ‘Psycho’ che perde la sua svagatezza da hit estiva per trasformarsi nella confessione di un personaggio un po’ folle in vena di malinconie".
Parliamo dell’inno ufficiale di Milano-Cortina 2026. Alla vigilia della scelta Malika Ayane aveva detto: quando mi scontro con Arisa perdo sempre. E così è stato.
"Lei è un’interprete sottile, raffinata, colta. Tutt’altra cosa rispetto a me che, però, stando spesso in tv, per milioni di italiani sono quasi una famiglia. Chiaro che nella scelta fra due inni al televoto abbia delle chance. Questo, naturalmente, senza nulla togliere alla mia ‘Fino all’alba’, canzone semplice, bella. Racconta il sogno di un ragazzo che nel fondo della sua cameretta immagina un futuro".