
Barbara Gallavotti
Milano – “Quello che decidiamo oggi determina il nostro futuro, che quindi in un certo senso è già qui. Ciò ci costringe a fare scelte che spesso hanno a che fare con scienza e tecnologia, quindi dobbiamo farle pesando i pro e i contro. Avere questa capacità è quello che gli anglosassoni chiamano “cittadinanza” scientifica". Barbara Gallavotti, divulgatrice scientifica, una delle firme storiche di Superquark, tornerà in prima serata su Rai3, dal 13 gennaio per quattro puntate, con il suo programma di approfondimento scientifico “Quinta dimensione”. "Sono felice poterlo fare ancora in Rai dove è possibile fare servizio pubblico parlando di questi temi".
Parliamo di intelligenza artificiale, c’è chi la demonizza e chi la invoca. Come approcciarsi?
"Con mente aperta: è uno strumento, dobbiamo solo decidere come usarlo. Faccio sempre l’esempio della prima lama che poteva essere usata per tagliare un frutto o aggredire il vicino...sotto molti aspetti l’intelligenza artificiale non è diversa da quella prima lama. Ci fa impressione perché alcuni programmi si fanno carico di funzioni che abbiamo sempre considerato solo umane, ma dobbiamo capire come governare questo nuovo strumento che rivoluzionerà il mercato del lavoro, facendo sì che serva ad aiutarci a fare meglio la nostra parte...umana".
Acquisire cittadinanza scientifica, a che punto siamo in Italia?
"Si costruisce giorno per giorno ma per farlo dobbiamo acquisire la consapevolezza di averne diritto. Sono molto orgogliosa di un progetto che è partito con il Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano in associazione con il Science Media Centre britannico, “Fatti per capire“. Con questo progetto, cerchiamo di offrire ai cittadini il punto di vista degli esperti, su questioni che riguardano scienza e tecnologia e che sono al centro del dibattito pubblico. Abbiamo una pagina web e facciamo incontri dal vivo. Cittadini consapevoli possono orientare i decisori politici, e pretendere che tengano conto dei risultati scientifici, anche se certo nelle nostre decisioni entrano anche molti aspetti personali e non avrebbe senso auspicare una “scienzacrazia”. Per esempio tutti paiono spaventati dai costi delle transizione ecologica ma non si prendono abbastanza in considerazione i benefici che implica sia direttamente che in termini di occupazione".
Cresce una generazione di giovani affetti da Ecoansia, che fare?
"Avvertono più di tutti la difficoltà della situazione. Spesso mi dicono, nei vari incontri, che hanno “la sensazione di correre verso un baratro mentre nessuno fa nulla“. In Paesi europei dove questi temi sono più sentiti, come in Gran Bretagna, si formano gruppi per combattere l’Ecoansia: ci si incontra anche per identificare insieme azioni da intraprendere. C’è molto da fare a livello collettivo e individuale per contrastare il cambiamento climatico".
Dagli atomi sino alla scoperta dell’Universo, nel suo ultimo libro “L’universo dentro di me” regala pillole di scienza ...
"Un libro per i giovanissimi ma che ha attirato l’attenzione degli adulti. Quasi un gioco di scatole cinesi, si parte dalle particelle elementari che costituiscono gli atomi per arrivare via via a definire la materia, con tante curiosità e risposte ai diversi perché della scienza".