Milano, 13 settembre 2024 – Giacche, pantaloni e vestitini, ma anche borse e occhiali da sole, tutto rigorosamente rosa o fucsia. Dettagli più o meno evidenti indossati per rendere omaggio all'amica di sempre, Barbie. E così, tra abiti e accessori più o meno romantici scelti dai fan della bambola più famosa al mondo, ieri si è aperta al Next Exhibition di Milano la mostra "Barbie: A Cultural Icon Exhibition".
Un'esposizione che celebra Barbie come riflesso della cultura con interviste esclusive e uno sguardo ravvicinato alle bambole vintage, alla rappresentazione delle carriere e alle tendenze della moda di ogni epoca. Sì, perché Barbie è più di una bambola, è una vera e propria icona di cultura e di stile. Che ha fatto sognare intere generazioni e che ancora oggi non ha smesso di farlo. Il suo portfolio è uno tra i più diversificati e inclusivi al mondo e ispira le ragazze a immaginare tutto ciò che potranno diventare: dal medico chirurgo al pilota fino all’astronauta e addirittura ambire alla presidenza degli Stati Uniti.
L'obiettivo della mostra, allestita nello spazio in via Paolo Sarpi, è quello di spingere coloro che la visitano a ripercorrere tutto ciò che hanno sempre saputo su Barbie e a riflettere su come la società si sia evoluta con ogni generazione. Inutile nascondere che c’è anche tempo per sognare e ricordare con dolcezza la nostra infanzia, la nostra prima Barbie, quella più desiderata e mai arrivata, quella a cui abbiamo maldestramente tagliato i capelli…
Esposte oltre 250 bambole e accessori vintage, che prendono vita attraverso tematizzazioni personalizzate dal 1959 a oggi. Le bambole provengono dalle collezioni di ‘Magia 2000’ di Mario Paglino e Gianni Grossi. Supporti video e interviste ai designer di Barbie ampliano la narrazione, così come gli scenari iconici: dalla prima Dreamhouse del ‘62 a un’inconfondibile macchina rosa, da una fantastica tavola da surf alle due postazioni per selfie di Barbie e Ken a grandezza naturale, dove poter scattare delle foto ricordo.
“Siamo elettrizzati di lavorare con Next Exhibition per ‘Barbie: A Cultural Icon Exhibition’ in Italia - ha detto Julie Freeland, vp location based entertainment in Mattel - perché Barbie è un brand che si è evoluto attraverso le generazioni e non vediamo l’ora che i fans di tutte le età facciano un viaggio nel tempo con noi”. “Barbie significa qualcosa per tutti, fa tornare all’infanzia e questa mostra fa capire come Barbie continui ancora oggi ad avere un impatto sul nostro mondo”, ha dichiarato Andrea Alagna, ceo di Next Exhibition. “Siamo soprattutto molto orgogliosi - ha aggiunto - che la mostra sia un inno all’inclusività”. Il designer e collezionista Mario Paglino ha anche sottolineato che l’esposizione offre “l’opportunità di percepire come Barbie abbia rappresentato l’empowerment femminile, non solo nel modo di vestire ma anche nei ruoli professionali”.
La prima Barbie
‘Barbie: A Cultural Icon Exhibition’ si apre con una bambola Barbie originale prodotta nel 1959. Accanto i suoi primi abiti e accessori. Il più raro? Un minuscolo portacipria. Misurando meno di un centimetro e mezzo, non c’è da stupirisi che i suoi oggettini venissero spesso smarriti. Quante scarpe sono andate perse…
Gli anni Sessanta
Poi, parte il viaggio attraverso i decenni. Si inizia con gli anni Sessanta, periodo in cui Barbie si fidanza: nel 1961, infatti, appare Ken, compagno della bambola per tantissimi anni. Nel 1962 Barbie guarda alla First Lady della Moda, Jackie Kennedy, e indossa un Belle Dress ispirato all'abito che l’allora moglie del presidente degli Stati Uniti durante il suo famoso viaggio in India. Nel 1963, invece, non resiste neppure lei al debutto della minigonna. E nel 1965, mentre i primi astronauti e satelliti si lanciano nello spazio, miniature metalliche e tute ultramoderne entrano nell'orbita di Barbie. Poi arrivano i pantaloni a zampa e quello stile hippie, noto anche con il termine figli dei fiori, e i primi jeans in denim.
Gli anni Settanta
Nel 1970, con l'avvento della musica disco, chi va a ballare ama vestirsi con abiti fluidi e appariscenti. Barbie si innamora dello stile psichedelico e diventa regina del ballo con braccia e gambe in grado di piegarsi e ondeggiare. Ma cambia anche il volto: la forma del viso, gli occhi e la bocca (che si apre con un sorriso) e il design del corpo (sia la silhouette che la posizione) sono diversi. Ad avere il maggior successo è il modello Malibù, datato 1971 che sfoggia una notevole abbronzatura.
Gli anni Ottanta
Gli anni Ottanta sono molto importanti per quanto riguarda il lavoro. Dopo decenni di "carriere femminili", nel 1984 Barbie rompe gli schemi e assume ruoli fino ad allora riservati agli uomini. Ma se il suo look cambia e diventa più professionale, non rinuncia al romanticismo: Barbie fior di pesco ne è l'esempio. Una bambola che anche ieri, dietro una teca, è riuscita a illuminare lo sguardo di decine di bambine cresciute (qualcuna si è addirittura scattata orgogliosamente un selfie insieme a lei). E non resiste alla passione per il fitness: vestita con fuseux, body e scaldamuscoli, con i capelli raccolti in una coda di cavallo, Barbie va anche in palestra. Ma c'è di più. Gli anni Ottanta segnano un cambiamento epocale per la Mattel: sebbene ci fossero altre bambole africane nella collezione, come l’amica Christie, è stato necessario aspettare il 1980 per una Barbie afroamericana ufficiale, assieme alla prima versione latina.
Gli anni Novanta
Alla fine degli anni Ottanta, la Mattel vanta ben 20 milioni di bambole vendute: il successo è in tutto il mondo. Eppure, per avere la Barbie più venduta al mondo bisogna aspettare il 1992, con il modello Totally Hair: una bambola con i capelli lunghissimi, che cambiano colore a contatto con l'acqua, da poter acconciare come si vuole con otto tipi di fermagli diversi.
Pettinature a parte, Barbie non resta immune dallo street style - tute, magliette a fiori e pantaloni in denim - che solca le passerelle delle sfilate. E poco prima del nuovo millennio, debutta la Barbie Generation Girl grazie all'ascesa del gruppo musicale delle Spice Girls. Un'epoca in cui lo stile individuale domina la moda e il 'girl power' regna. Ma è proprio negli anni Novanta che esplode la mania di collezionare Barbie. Bob Mackie – lo stilista dietro i costumi teatrali e glamour indossati da Cher e da altri artisti – è il primo a collaborare con Barbie per una bambola da collezione speciale. Da allora sono state create oltre 50 bambole da collezione e alcune di loro, come Lady Lierty, Madame Du Barbie e Gold Barbie, sono esposte alla mostra. La collaborazione continua ancora oggi. E chissà quali altri modelli nasceranno…
Gli anni 2000
Nel 2000 viene lanciata una nuova linea per collezionisti, le Barbie Fashion Models, realizzate in silkstone, un materiale in grado di riprodurre la sensazione della porcellana al tatto. Ma i tempi sono cambiati e Barbie fatica per mantenere il suo status nel nuovo millennio: cosa c'è che non va? Forse qualcosa deve cambiare... Così, negli anni inizia un paziente lavoro di apertura all'inclusione e alla diversità. Nel 2016 arrivano tre nuove tipologie di bambole: alta, curvy e “mignon” . Mentre, nel 2018 Mattel lancia 'The Dream Gap Project', una mission globale che ha l'obiettivo di colmare il divario di genere, sfidando gli stereotipi e aiutando a smentire i pregiudizi che impediscono alle bambine di sfruttare appieno il proprio potenziale.
Inspiring Women Series
Nel 2020 nasce ‘Inspiring Women Series’, una collezione che rende omaggio a donne ispiratrici e coraggiose, che si sono prese il rischio, hanno cambiato le regole e hanno spianato la strada a generazioni di ragazze per sognare più grandi che mai. In mostra si possono ammirare, tra le altre, Amelia Earhart, la prima donna a volare attraverso l’Oceano Atlantico; Frida Kahlo, acclamata artista e attivista messicana; Katherine Johnson, che dimostò una fervida curiosità e un talento straordinario con le parole e I numeri. Ma anche la campionessa paralimpica di scherma Bebe Vio.
Moda, stilisti e artisti
In mostra non mancano Barbie con abiti e scarpe firmati: da Moschino a Yves Saint Laurent fino a Louboutin. E c’è anche una collezione ispirata alla figura dell'artista Andy Warhol e realizzata in collaborazione con la Andy Warhol Foundation. La prima Barbie della collezione esce nel 2015 ed è una versione femminile dell’artista, con tanto di caschetto platino, giubbotto da motociclista, jeans neri, la riconoscibilissima maglia a righe e inoltre pennelli, tubetti di colore, una tavolozza e una fotocamera. Il secondo modello della collezione è del 2016 ed è ispirato alla New York degli anni Sessanta e Settanta, alle mostre e agli happening nella Factory e alle notti allo Studio 54. Infine, nel maggio 2017, arriva un modello che contiene un chiarissimo omaggio al dipinto di Warhol del 1986. La bambola indossa infatti un lungo abito da sera su cui è stampata l’opera, andando così a creare una doppia citazione: Barbie cita Warhol, che nell’86 aveva citato Barbie.
Il primo film di Barbie
Nel 2023 esce 'Barbie – Film', che ha protagonisti gli attori Margot Robbie e Ryan Gosling. È il primo adattamento cinematografico in live action dell'omonima fashion doll della Mattel. Un successo cinematografico che sbanca i botteghini. Il segreto? La regista Greta Gerwig è riuscita nell’incredibile impresa di catturare la magia dell’esperienza ludica, di onorare la storia e l’eredità della bambola e allo stesso tempo di criticarne i difetti, ridendo con e di lei. Immancabili, quindi, all’esposizione milanese Barbie con la sua Chevrolet Corvette C1 e Ken.
‘Together We Shine’
‘Together We Shine’, ovvero ‘Insieme brilliamo’. Oggi il volto dell'America è notevolmente diverso da quello del 1959, anni in cui è nata Barbie. Con l'aumento della varietà della popolazione americana, anche la bambola si è evoluta. Barbie riconosce l'importanza della rappresentazione e si impegna a continuare a riflettere al meglio il mondo contemporaneo. Oggi Barbie ha 35 tonalità di pelle, 94 acconciature e 9 corporature differenti. Barbie continua a cambiare restando al passo con i tempi.
Il 2024
Ed eccoci nel 2024 con l’iconica bambola del 65esimo anniversario. L'abito da sera a righe bianche e nere, con il bustino aderente, ricorda infatti il costume della Barbie originale degli anni Sessanta. Un vero omaggio per la nascita di una stella.
La conquista delle stelle
E a proposito di stelle, forse manca ancora qualcosa. La parte della mostra dedicata alle donne nello Spazio, che va dagli anni Sessanta a oggi. Nel 1965 Barbie andò per la prima volta nello spazio, quattro anni prima che l'uomo sbarcasse sulla Luna. Miss Astronuat Barbie celebrava così l'entusiasmo per il programma spaziale e l'esplorazione di nuove frontiere. Vestita splendidamente con tuta e casco da astronauta, desiderava con tutta se stessa mostrare alle bambine che poteva raggiungere anche le stelle. E così possono fare anche loro. Ieri, oggi e domani. Per sempre.
Dove, quando e biglietti
DOVE – Next Area, Via Paolo Sarpi, 6 a Milano.
QUANDO – Dal 13 settembre 2024 al 19 2025. Lunedì Chiuso. Martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e domenica dalle 10 alle 18. Sabato e giorni festivi dalle 11 alle 20.
BIGLIETTI – Il Biglietto è valido per un singolo ingresso alla mostra, fino alla data di chiusura. Per la visita alla mostra non occorre alcuna prenotazione, basta recarsi presso la biglietteria della mostra e accedere.