ELISA GUZZO VACCARINO
Cultura e Spettacoli

Sensuale “Bolero” alla Scala, la prima volta di Bolle

Serata-trittico con "Petite mort" di Kyliàn e "Mahler 10" di Aszure Barton

Roberto Bolle

Milano, 8 marzo 2018 - La prima bella notizia è: Roberto Bolle balla il “Bolero” di Béjart alla Scala in una serata-trittico, in calendario al Piermarini da sabato prossimo al 7 aprile, che prevede anche “Petite mort” di Kylián e una novità assoluta al femminile. “Bolero”: nulla di più dionisiaco per il ballerino più apollineo delle scene attuali. Un evento di cui già si discute animatamente. Accadrà il 10, 13, 16, 20 e 23 marzo. Il 29 e il 30 il ruolo principale toccherà ai béjartiani doc Elisabet Ros e Julien Favreau, scelti da Gil Roman, erede di Béjart che sceglie chi può danzare il “Boléro”.

Anche tre ballerini di casa, Martina Arduino, Virna Toppi e Gioachino Starace si misureranno con “Bolero”, una bella sfida, dopo i grandissimi che l’hanno affrontato nel tempo. Per danzare il pezzo “iconico” di Béjart, si fa di tutto: «Per questa attesa possibilità ho rinunciato con gran dispiacere a ballare di nuovo in “Petite mort” di Kylián, un capolavoro meraviglioso, ma non potevo fare tutte e due le cose» - dichiara Bolle - che conosce la fisicità fluida kylianiana “indossata” dieci anni fa. In effetti “Petite mort”, nome francese dell’orgasmo, è una collana di passi a due di sublime seduzione creato dal coreografo ceco nel 1991 su musica di Mozart, una gioia di intima bellezza. C’è di che mettere in luce il meglio dell’attuale generazione di ballerini della compagnia milanese. Al pianoforte Takahiro Yoshikawa. La seconda bella notizia è che in questa occasione va in scena una creazione di “balletto contemporaneo” in prima assoluta, “Mahler 10” di Aszure Barton, canadese, forte di una carriera internazionale al top, baciata dal favore di Mikhail Baryshnikov che l’ha voluta in residenza al suo BAC di New York, una “casa creativa” per talenti in cui credere. I giovani della Scala l’hanno conquistata a cominciare da Antonino Sutera, un virtuoso con l’anima, continuando con Claudio Coviello/Nicola del Freo, Virna Toppi/Alessandra Vassallo, Antonella Albano, Stefania Ballone, Christian Fagetti, Federico Fresi, Chiara Fiandra. «La musica, che ho scelto io - dice Aszure Barton - è stata lo spunto iniziale, ma sono i danzatori a infonderle il respiro, con i loro corpi intelligenti. Ho ascoltato la musica, per un anno più e più volte, ma è solo quando sono arrivata qui che ho iniziato davvero a lavorarci, per sei settimane, misurandomi con i ballerini, chi pronto, chi timido, chi desideroso, tutti amabilissimi, e con l’orchestra dal vivo». Il direttore è David Coleman.

Intanto Roberto Bolle ha aperto le iscrizioni per la selezione in vista dei suoi workshop al Teatro degli Arcimboldi dall’11 al 17 giugno per la festa “OnDance-Accendiamo la Danza” di cui è promotore. Lui stesso, per la prima volta, farà lezione ai primi 50 prescelti. Ma l’effetto Bolle è soprattutto un traino d’oro per la Scuola di Ballo della Scala, dove richiama molti allievi maschi e che sta raccogliendo le iscrizioni per il prossimo ciclo scolastico. Bolle è poi stasera su Rai 5 in “Apollo” di Stravinsky e domenica a Tempo di libri. «In aprile - annuncia - sarò a Londra come Des Grieux in Manon, a maggio a New York come Albrecht in Giselle: torno con il gala Bolle and Friends a Genova il 14 luglio, per il Teatro Carlo Felice, a Firenze il 20, al Festival di Ravenna il 22 e all’Arena di Verona il 25».