ENRICO CAMANZI
Cultura e Spettacoli

Bugo si ritira, addio alla musica con un concerto all’Alcatraz: “Scomparirò anche dai social”

L’artista ripercorrerà la sua carriera in un live che si annuncia denso di “sorprese fantastiche”. I motivi dello stop illustrati in un’intervista a Rockit

Bugo in una delle sue ultime foto promozionali: all'Alcatraz porterà i successi di una carriera iniziata alla fine del secolo scorso

Bugo in una delle sue ultime foto promozionali: all'Alcatraz porterà i successi di una carriera iniziata alla fine del secolo scorso

Milano, 17 marzo 2025 – Bugo si ritira dalle scene. E non è uno scherzo, anche se la data scelta per il concerto d’addio – martedì 1 aprile – potrebbe lasciare aperto uno spiraglio, almeno per chi pensa che il panorama musicale tricolore, senza l’artista nato a Rho, Cristian Bugatti il suo vero nome, sarà un po’ più povero. 

È lo stesso Bugo, però, a chiudere la porta (quasi...) a ogni possibilità di ripensamento. L’ha fatto con un'intervista rilasciata al portale Rockit, storica rivista online che ne ha seguito la carriera fin dagli esordi (anche se il cantautore, scherzosamente, proprio in questo botta e risposta punzecchia: “Non avete cagato il mio ultimo disco”). Avrà sicuramente più tempo per seguire la sua Juventus, squadra di cui è tifosissimo, come dimostrato in numerosi post social.

Il live

L’ultimo concerto, dicevamo. L’esibizione, intitolata “Mi sono rotto i coglioni...ma per fortuna che ci sono io”, andrà in scena all’Alcatraz di via Valtellina, martedì 1 aprile. I biglietti per l’evento – che nel titolo mette insieme uno dei primi successi di Bugo e il suo ultimo disco, quasi a tracciare una linea retta a collegare i puntini di una vicenda artistica mai scontata – sono ancora disponibili sui circuiti di vendita online.

La locandina del concerto finale di Bugo, in programma martedì 1 aprile all'Alcatraz di Milano
La locandina del concerto finale di Bugo, in programma martedì 1 aprile all'Alcatraz di Milano

L’attesa sale, anche perché il cantautore di “Pasta al burro” sta aggiornando i suoi fan sulla marcia di avvicinamento allo show, pubblicando foto e anticipazioni. In uno degli ultimi post, finito in rete l’1 marzo, a un mese dal concerto, Bugo ha annunciato per l’appuntamento dell’Alcatraz una serie di “sorprese fantastiche”. Ospiti speciali? Chissà. Al momento – come confermato nell’intervista a Rockit – si può ipotizzare che il concerto sarà un viaggio nei dischi del cantautore, con due o tre brani estratti da ogni album.

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L’intervista

Nel colloquio con Rockit Bugo si è “messo a nudo” con grande schiettezza, senza rinunciare a qualche stoccata nei confronti di un mondo – quello della musica, non solo italiana – in cui, pare evidente, non si riconosce più. E che non gli dà più stimoli.

Sostiene di aver iniziato a pensare al passo d’addio già da qualche anno, poi stronca ogni speranza di dietrofront o ritorni. “La decisione è definitiva: ultimo concerto, ultimo disco, scomparirò anche dei social. È come se fossi morto artisticamente”. Una certa amarezza – ma anche una salda convinzione di star facendo la scelta giusta – traspare. A Bugo non mancherà “niente” della musica. “Quello che ho avuto – spiega – l'ho cercato, l'ho voluto”.

Ai microfoni di Rockit, poi, offre qualche squarcio sulla sua vita attuale, al seguito della moglie che lavora a Bruxelles. E, comunque, sempre con la valigia in mano, per i tanti impegni della consorte. “Non mi lego alle cose, mi lego alle persone, che in questo caso sono mia moglie e i miei figli”.

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Non manca un riferimento a Sanremo 2020 e alla storica – a suo modo – lite con Morgan e quel “dov’è Bugo?”, diventato, suo malgrado, un meme. “Volevo provare cos'era e mi è pure andata bene – queste la parole esatte – perché il bordello che è successo, nel bene o nel male, mi ha fatto capire cos’è la popolarità”. A dimostrazione che anche quell’episodio, ormai, è consegnato al passato, senza alcun astio o rimpianto.

Si chiude con un impietoso riferimento allo stato dell’arte del panorama attuale, fra “grandi vecchi” che tornano in pista e schiavitù da visualizzazioni sui social. “Schifoso. Bruttissimo tutto”, taglia corto Bugo. Un esempio? “Io amo gli Oasis, ma il tour di reunion è inconcepibile, è il segnale che il rock è morto”. E poi: “Questa cosa delle views sta diventando una roba ridicola. Sembra che se non ho un milione di views non ci sia qualità”.

La carriera

La vicenda artistica di Bugo inizia a decollare alla fine del secolo scorso . Dopo gli esordi in trio – i Quaxo – e un’esperienza da operaio in fonderia, i primi concerti da solista sono del 1998. Nel 1999 il primo singolo “Questione d’eternità”, due album usciti per etichette indipendenti, il geniale slogan promozionale “Io mi Bugo” e il boom con il primo lavoro per major, “Dal lofai al cisei”, del 2002.

Bugo con indosso una maglietta che ricorda lo storico concerto di Knebworth degli Oasis, una delle sue band preferite alla quale, però, non perdona il ritorno in scena
Bugo con indosso una maglietta che ricorda lo storico concerto di Knebworth degli Oasis, una delle sue band preferite alla quale, però, non perdona il ritorno in scena

Negli anni successivi Bugo gira come una trottola, concerto dopo concerto, e inserisce nuovi elementi nel suo sound, compreso qualche spruzzo di elettronica. Poi, all’improvviso, lo stop e la “mutazione genetica” in artista visivo. Si torna alla musica e nel 2016 esce l’album “Nessuna scala da salire”, uno dei suoi maggiori successi (va in testa alle classifiche di vendita), accompagnato da un tour in cui omaggia Vasco Rossi con una cover di “Bollicine”.

Seguono una ripresa delle radici rock e le due partecipazioni a Sanremo, quella nel 2020 con Morgan di cui tanto si è scritto e detto e quella del 2021 con “E invece sì”, arroventata dalle polemiche – legittime, lasciatecelo dire – contro certa stampa di settore. L’ultimo disco, “Per fortuna che ci sono io”, è del 2024. Cui segue l’annuncio del ritiro. Definitivo?