SERENA CURCI
Cultura e Spettacoli

Da Ilaria D’Amico a Carlo Cracco, esplode a Milano la burraco-mania: tutti i tornei sold-out

Giocatori vip e non solo al tavolo dove le differenze sociali e anagrafiche si abbattono e fioriscono amicizie e storie d’amore. Boom di giovani alle partite

Un torneo organizzati in città da Burraco Milano: una community dedicata al gioco di carte che spopola. Su Instagram ha circa 4.000 follower

Un torneo organizzati in città da Burraco Milano: una community dedicata al gioco di carte che spopola. Su Instagram ha circa 4.000 follower

Milano – Quando si pensa al burraco la mente rievoca sempre le stesse immagini stereotipate: le imprecazioni di un gruppo di anziani giocatori, gli oziosi pomeriggi nei bar di paese e i tornei di famiglia in cui ogni legame amorevole è sospeso in nome della tanto agognata vittoria. Per molti insomma il burraco è la metafora per eccellenza della “vita lenta” ma, per ironia della sorte, è Milano - città in cui lo stress corre a braccetto con la frenesia - il luogo in cui è tornato alla ribalta. Ed è proprio tra i più giovani che riscuote il maggiore successo.

Lo sanno bene i ragazzi di “Burraco Milano”, un team di 19 persone che, ormai da tempo, organizza tornei sempre sold out in pochi minuti. “Per noi questo gioco è la perfetta sintesi tra trash e tradizione - spiega Gaspare Polizzi, tra gli organizzatori degli incontri - Le carte sono un mezzo per riscoprire la bellezza di rallentare e stare insieme agli altri”. Il bisogno di trovare del tempo per se stessi, lontani dal trambusto della grande metropoli e dai ritmi frenetici del lavoro, è un sentimento in grado di unire intere generazioni.

Agli incontri di burraco, infatti, non esiste limite d’età: dalla Generazione Z agli over 60, tutti vogliono mettere le mani sul tanto sospirato “pozzetto”. E una prova è sicuramente il vasto numero di partecipanti: i tornei contano sempre tra i 100 e i 150 giocatori. Pian piano il burraco è diventato un mezzo per ricercare una semplicità e un’autenticità apparentemente lontana dal nostro presente: “Tantissimi giovani non hanno più voglia di frequentare bar e locali patinati, desiderano trascorrere una giornata tranquilla e creare rapporti in cui ciò che conta non è l’apparenza ma la sincerità delle emozioni provate”, spiega Polizzi. Per questa ragione i ragazzi di “burraco Milano”, quando giunge il momento di organizzare un nuovo incontro, scelgono sempre luoghi periferici per favorire una maggiore inclusione sociale e creare nuovi spazi di aggregazione: “Sono nate tante amicizie e abbiamo quasi avuto una proposta di matrimonio nel bel mezzo di un torneo”, confessa ridendo Gaspare Polizzi.

La voglia di ritagliarsi qualche frammento di “vita lenta” ha coinvolto anche tanti personaggi famosi; con questo spirito il pr Paride Vitale e l’artista Maurizio Cattelan hanno fondato “Burraco Society”, un torneo esclusivo destinato ai giocatori più esperti e competitivi di Milano. Per i novellini che desiderano sedersi al tavolo è d’obbligo un garante, ovvero un habitué che li introduca come i migliori giocatori su piazza. E sono proprio questo genere di regole ferree a rendere la gara selettiva: “Chi finisce negli ultimi cinque posti è fuori - racconta Vitale -. Con il burraco non si scherza: abbiamo persino un giudice federale”. E per l’ultimo classificato oltre il danno la beffa: “A chi perde regaliamo sempre un pacco di fazzoletti per asciugarsi le lacrime o un paio di baffi per nascondersi dalla vergogna”, scherza il pr. “Burraco Society” è una festa, un luogo di svago in cui si ride e si scherza in amicizia finché, arrivate le fatidiche undici carte, la competizione irrompe tra i tavoli da gioco e i compagni di una vita diventano potenziali campioni da sconfiggere: “Carlo Cracco è sicuramente il più feroce, mentre una delle più brave è Ilaria D’Amico - racconta divertito Vitale - Il burraco ci spoglia di ogni maschera: tira fuori il meglio e il peggio di ognuno di noi”.