ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Cara: io, la musica, Fedez. E la mia fragilità

L’artista, che ha collaborato con il rapper ne “Le feste di Pablo”, approda al suo primo ep “99”

Cara

Milano, 6 novembre 2020 - Chissà se, come dice la canzone da cui prende il nome, dei tanti capelli di Cara ci si può fidare. Alla ricerca del suo cielo “azzurro-Celentano” e di una Milano che pare Las Vegas, tanto per rimanere nell’ambito dei suoi motivi generazionali, la biondissima Anna Cacopardo, alias Cara, approda con “99” al suo primo ep. Di fatto una collezione di singoli, sul mercato da oggi, in cui svettano le collaborazioni con Samuel Heron in “Mi serve” e con Fedez (di cui fisicamente ricorda un po’ la celebre moglie) ne “Le feste di Pablo”. Nei trascorsi della cantante cremasca ci sono la semifinale del Tour Music Fest, la finale di Area Sanremo Tour, e gli studi di canto moderno dell’Accademia di Musica NAM di Milano, ma a farla conoscere è stata proprio la collaborazione con Fedez durante il lockdown.

Anna, dice che le sue canzoni sono legate tutte da un filo invisibile. Questo ep è, quindi, una specie di collana? "Sì. E il filo è rappresentato, probabilmente, dalla mia età, visto che ’99 è il mio anno di nascita. Nonostante ogni brano abbia sfumature diverse, infatti, i miei sono mondi in connessione". Nell’album c’è pure il nuovo singolo «Tevere». "È il brano dell’ep da cui emerge la parte più fragile di me. Posso apparire vulnerabile, ma non so mettere filtri al mio essere. Forse la fragilità mi fa perdere delle occasioni, ma è un lato di me a cui debbo quasi tutto". Visto che le piace collaborare, con chi le piacerebbe confrontarsi davanti ad un microfono? "Nel panorama italiano apprezzo molto la penna di Franco 126, mentre in quello internazionale trovo James Blake un artista gigante". Dove vive? "Tra Crema e Milano. Mio fratello Alessandro studia Economia a Milano e quindi dividiamo casa". Come si vede tra dieci anni? "David Bowie diceva “non so dove sto andando da qui, ma vi prometto che non sarò noioso"; un principio che ho messo al centro del mio percorso. Mi vedo quindi al centro della mia musica e in continua evoluzione". Le canzoni preferite di Lucio Dalla? "Ovviamente “Cara”, ma anche “La sera dei miracoli”, “L’anno che verrà", “Se io fossi un angelo”, “Piazza Grande”. E molte, moltissime, altre". A. S.