
Cenacolo Vinciano
Milano, 14 ottobre 2020 - Dopo undici anni e il Covid di mezzo cambia il concessionario che si occupa dei servizi aggiuntivi al Cenacolo, ossia biglietteria, prenotazioni, assistenza al pubblico e merchandising. Subentra il nuovo gruppo Verona 83 con Giunti editore e Ad Artem per i servizi di assistenza culturale che prenderà il testimone dall’associazione temporanea di imprese uscente costituita da Skira, Vivaticket, Spazio Aster eVillaggio Globale. Un delicato passaggio di consegne. E anche se la gara bandita risale a due anni fa gli obiettivi restano gli stessi, primo fra tutti, spiega la direttrice del Museo del Cenacolo Vinciano Michela Palazzo "la comunicazione chiara delle tariffe e un controllo serrato per evitare i problemi che ci sono stati in passato di bagarinaggio. A tal proposito abbiamo anche aperto un canale di collaborazione con la Guardia di Finanza. Il Covid ha accelerato delle procedure che consentiranno maggiori controlli, infatti i biglietti saranno tutti nominali e accompagnati al codice fiscale. Una tracciabilità che renderà più difficile le truffe".
L’avvio delle attività del nuovo concessionario sarà graduale e tutti i servizi, compatibilmente con le restrizioni in atto per la prevenzione da contagio Covid 19, saranno effettivamente attivi dal 1 dicembre 2020. Periodo in cui si pensa di riprendere le visite guidate al Cenacolo. "Ci attendono dunque due mesi di transizione, durante i quali dovranno convivere situazioni e tariffe appartenenti alla precedente gestione con quelle della nuova. Ma ci servono anche per ripensare l’offerta museale" aggiunge Palazzo. "La cosa più bella di questo periodo? Rivedere tanti milanesi che si organizzano con calma la visita al Cenacolo". Ridotti drasticamente i numeri (460 mila visitatori nel 2019) del 50 per cento, attualmente i visitatori ammessi nel Refetterio sono massimo 18 ogni quindici minuti contro i 35 ogni quindici del periodo pre Covid.E come si diceva se nel 2019 il 60% dei visitatori dell’Ultima Cena era di provenienza straniera, oggi l’80% è italiano, con un consistente aumento dei visitatori lombardi e milanesi.