Milano, 25 giugno 2023 – Pochi dubbi sul fatto che le quattro repliche milanesi del Music of the Spheres World Tour dei Coldplay, in programma oggi, domani, mercoledì e giovedì al Meazza, rappresentino l’evento dell’anno.
Prevendita record
A ricordarlo è la band stessa, nel sottolineare una prevendita da record capace di volatilizzare oltre 200mila biglietti in una mattinata. Non è esattamente così, perché, i tagliandi per i quattro show sono stati messi sul mercato in tre tranches differenti, esaurite in molto, molto, meno di mezza giornata. I biglietti sono 224 mila (capienza massima), 170 mila dei quali venduti fuori dalla Lombardia, per lo più nelle altre regioni del Centro-Nord. Ben 14 mila quelli venduti all’estero.
Con gli 86 mila venduti al «Maradona» di Napoli per i concerti di mercoledì e giovedì scorsi, fanno 310 mila complessivi a fronte di una richiesta di quasi il doppio. Ma così vanno le cose nel dorato mondo del pop.
Tre palchi
Tre palchi, uno dei quali isolato in mezzo al pubblico (su cui a seconda dei momenti e degli umori eseguono cose come «Sparks», «Violet hill», «Green eyes», «Don’t panic»), venticinque pezzi in tutto spaziando dall’iniziale, potentissima, «Higher Power» alla conclusiva «Biutyful» eseguita nel clangore di abbacinanti fuochi d’artificio (usati pure altre volte nel corso dello show).
Una cascata di laser
In mezzo una cascata di raggi laser, fiamme infernali, esplosioni coriandoli e la scenografia intermittente di quei braccialetti luminosi (in materiale plastico compostabili in ossequio alla scelta green della tournée) che da alcuni anni negli show degli eroi di «In my place» rappresentano uno spettacolo nello spettacolo.
Durante «Human heart» il sofisticatissimo software che li aziona, accendendoli e spegnendoli, riesce addirittura a disegnare dei cuori sugli spalti. «Something just like this» evoca il fantasma dei Chainsmokers anche se la passione per l’euforia dei dee jay da rave era già venuta a Martin, Jonny Buckland, Guy Berryman e Will Champion nel 2014, dall’incontro con Avicii in quella «A sky full of stars» che eseguono nell’ultima parte dello spettacolo sotto stelle e pianeti gonfiabili. Lo slogan «Ognuno è alieno da qualche parte» spunta sulle magliette e sugli schermi, come «Something just like this» cantata dal quartetto indossando voluminose maschere aliene.
«Everglow» (ma può essere anche «Charlie Brown», «A rush of a blood to the head», ) Martin la canta con un ragazzo del pubblico, mentre «Human heart» con Angel Moon, voce femminile dei Weirdos (pupazzi eredi dei Muppets, coinvolti pure nei video di «Biutyful»).
Missione compiuta?
Se l’idea dei Coldplay era quella di intercettare i gusti degli adolescenti, missione probabilmente fallita. Se invece lo scopo era riprendersi i fans che li hanno resi la più seguita band del pianeta, gli spalti del «Maradona» mercoledì e giovedì sera hanno sentenziato che non avrebbero potuto fare di meglio. E ora tocca al «Meazza».