Vasco Rossi spacca il cielo sopra San Siro: dalla dedica a “Giorgia” Meloni alla scaletta “incazzata”

Per il suo trentesimo Meazza di Milano, il Komandante regala al suo numerosissimo popolo “lo spettacolo rock più potente dell’universo”

“E allora vedrete con la polizia che la situazione ritornerà, come prima, più di prima. Giorgia! T’amerò (yeah), Giorgia t'amerò”. È questa la “dedica”, sulle note di Asilo Republic, che Vasco Rossi porta alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni dal palco di San Siro, a Milano: il suo trentesimo concerto al Meazza.

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E poi parla al suo popolo: “Siamo sempre qui, lucidi e vivi finalmente a Milano! Noi siamo qui questa sera per fare rock, è lo spettacolo più potente dell'universo è il primo dei magnifici sette: sette volte sette San Siro”. L'ovazione rompe il cielo.

Già all’inizio dello spettacolo, aperto con “Blasco Rossi”, era chiaro che questo, il primo dei sette live dei record di Vasco a San Siro, sarebbe stato indimenticabile. Con un palco di oltre 86 metri di larghezza, e un maxi schermo che fascia il palco anche lateralmente sul quale si susseguono le immagini di un drago e poi un cuore che batte.

Se Asilo Republic parla apertamente del potere e del controllo, Vasco dedica apertamente “Gli Spari sopra” a "tutti i farabutti che governano questo mondo". Già sui social il Komandante aveva avvisato il suo 'popolo' – 400mila spettatori solo al Meazza – che quella di quest'anno sarebbe stata una scaletta “un po' più incazzata, più dura perché questo è un periodo molto complicato e molto difficile. Siamo tutti preoccupati. Speriamo vada bene”.

Se i tempi sono duri, anche lo show è “duro e puro, senza sconti per nessuno. Senza sfumature di grigio. Solo bianco e nero”. Quello di Vasco con il Meazza, d'altronde, è un legame indissolubile: data 10 luglio 1990 la prima volta, quella di 'Fronte del palco', cui sono seguite ogni tour più date, da due nel '95, a 3 nel 2003, poi quattro 2011 e 2014, fino a 6 volte, nel 2019 e al record assoluto di quest'anno.

In tanti si sono accampati da giorni, con le tende, di fronte al Meazza, tanti altri sono arrivati oggi, da ogni parte d'Italia, con figli, fidanzati, amici. “La musica – ha spiegato non a caso lui appena prima dello show – è una benedizione, qualcosa che unisce, una sostanza spirituale che può solo unire, portare gioia e amore in questo momento storico particolarmente duro”.