ELVIRA CARELLA
Cultura e Spettacoli

Danilo D’Agostino e la Milano del Paradiso delle Signore: “Io nei panni di Matteo Portelli. Sogno una famiglia alla Mulino Bianco”

Il giovane attore impegnato nella soap di Rai 1: "Con il mio personaggio condivido l’amore per la musica e l’importanza dei legami familiari. Credo nella legge dell’attrazione. Il successo non esiste senza gli altri”. Sul capoluogo meneghino: “Oggi questa città è ben organizzata ma a volte ti pressa”

Danilo D’Agostino è diventato un volto noto ed apprezzato in tutta Italia

Danilo D’Agostino è diventato un volto noto ed apprezzato in tutta Italia

Milano – Lo abbiamo conosciuto in “Tre sorelle” di Enrico Vanzina. Attualmente riveste il ruolo di Matteo ne “Il Paradiso delle Signore”, soap in onda su Rai 1, nella fascia pomeridiana. Talentuoso ed appassionato di musica, l’attore Danilo D’Agostino è diventato un volto noto ed apprezzato in tutta Italia.

Danilo, partiamo dal suo personaggio. Le somiglia?

“Per la persistenza nel voler raggiungere gli obiettivi. Matteo, nella soap, compie subito un gesto inusuale nel ‘65: bacia, destando scandalo, una ragazza casta, promessa in sposa. La corteggia, andando contro i tabù dell’epoca, e lei lascia il promesso sposo”.

Poi?

“L’elemento principale, che ci accomuna, è anche l’amore per la musica. Infine, i valori della famiglia. L’attaccamento di Matteo alla madre è un po’ simile al mio. Ho origini calabro-pugliesi e la famiglia è un caposaldo dei nostri valori”.

Altri valori in cui crede?

“Nell’amicizia e nell’amore. Sono un romanticone e sogno di costruire con una donna una bella famiglia alla Mulino Bianco”.

Relazioni e tabù del passato. Cosa pensa dell’enorme cambiamento che c’è stato nel corso del tempo?

“Sessanta anni fa non avremmo mai immaginato che oggi saremmo arrivati all’estremo opposto, a un periodo in cui la gente, invece di aver paura di palesarsi, si inventa cosa essere. Apparteniamo ad una generazione fluida, un po’ alla ricerca d’identità. Si sono sdoganate tante cose, si è molto più liberi di esprimersi ed è un gran traguardo raggiunto. Troveremo la strada giusta”.

Nella soap realizza due desideri: recitare e suonare.

“Sono molto razionale, esulto per un obiettivo raggiunto, ma ho sempre creduto anche nella legge dell’attrazione tanto decantata. Ed è accaduto nella mia carriera. Niente, però, è scontato. I premi, poi, ci fanno ricordare ciò che è stato coltivato in step”.

Cosa sognava di fare da bambino?

“Inizialmente il poliziotto, in quanto desideroso di avere un ruolo riconosciuto per la difesa delle persone. Al liceo, poi, ho ripreso a suonare il pianoforte, mia grande passione. E al termine degli studi, ho cominciato a coltivare anche l’amore per il teatro”.

Cosa è per lei il successo?

“È qualcosa di astratto, che si concretizza a contatto con gli altri. Ci si rende conto del successo quando, passeggiando per strada, si incontra una signora di una certa età, che ti chiama con il nome del tuo personaggio e ti ringrazia per ciò che le trasmetti. Questa è la vera sfumatura del successo: uno scambio con gli altri”.

I social ed un messaggio per i giovani.

“Sono una vetrina per interfacciarsi. Per me, anche per fare del bene attraverso un video regalato a qualcuno. Ai giovani direi di dosarne l’uso. Sono cresciuto in un periodo in cui non esistevano e, con il loro avvento, pian piano mi sono integrato in questo mondo virtuale. So discernere la realtà dai social. Tanti ragazzini, invece, sono cresciuti già dentro questo mondo e, quindi, si fanno attrarre da tante cose non sempre positive e reali”.

Se le dicessi “Milano è il Paradiso…

“..del business e dell’intrattenimento. È ben organizzata, funzionante, con tante iniziative. Provengo, però, da un paese immerso nel verde e vedere la schiera di palazzi, la gente che corre, mi dà la sensazione di essere inglobato in qualcosa che pressa”.