Milano – Un viaggio magico di oltre cent’anni, per rivivere le fiabe, che hanno colorato i sogni di tante generazioni. Due ore di show, il 18 dicembre al Teatro Arcimboldi, in compagnia di Diana Del Bufalo, che interpreterà alcune indimenticabili colonne sonore Disney in “Tra sogni e desideri”.
Partiamo dallo spettacolo.
“È stato ideato e diretto da Antonio Frascadore. Nello show Francesco Pannofino è il conduttore fantasma, la voce narrante della breve storia di una canzone, che intermezza l’avvicendarsi di melodie Disney, classici e uno stupendo medley di Mary Poppins. Fantastici ginnasti del Club di Benevento presentano, poi, le loro coreografie e 35 orchestrali, il vocal ensemble di 14 elementi dell’ANIMEniacs Corp. Performer mi affiancheranno”.
Prendendo spunto dal titolo dello spettacolo, quali sogni ha realizzato?
“La musica è parte di me. Sono figlia di un soprano e canto dall’età di 5 anni. Ho vissuto nell’ambiente teatrale ed ho sempre voluto farne parte. Il mio desiderio si è esaudito del tutto. Un sogno non realizzato? Un film o una serie tv in lingua inglese”.
Com’era da ragazza?
“Molto insicura, la più alta della classe, un po’ cicciottella. A scuola ero un bel disastro: non riuscivo a concentrarmi, non capivo gli argomenti trattati. La professoressa, al liceo, spiegava la storia. E io pensavo: ’Quel tipo ha ucciso tante persone, per conquistare dei territori. Non aveva una casa dove abitare?’ Ero molto innocente, ancora oggi lo sono e resto delusa da alcune persone”.
La fiaba a cui è legata?
“La Bella e la Bestia e Pocahontas. In quest’ultima, la principessa ama la natura e vuole far capire al protagonista maschile, che è il più grande bene che abbiamo. L’esploratore, invece, è in cerca dell’oro, che per lei non ha alcun valore. Ne La Bella e la Bestia, invece, Belle s’innamora dell’essere dolce, l’intimo della Bestia e, così, l’incantesimo si spezza…”.
È una comica. È più facile far ridere o far piangere?
“Far ridere, soprattutto con i tempi che corrono. C’è tutta questa politically correct, che ha pure impedito a dei comici di fare black humor, seguendo le orme degli inglesi, che, a volte, però, esagerano. Non bisogna prendere ogni attacco sul personale, ma ridere”.
Se dovesse descrivere Milano con una fiaba?
“Sarebbe Cenerentola, perché se si perdesse la scarpetta, mentre si corre per andare a prendere la metro, ci sarebbe sicuramente qualcuno pronto a riportarla. Ma potrebbe essere anche Zootropolis, con il traffico di animaletti che vanno e vengono. Il che mi ricorda molto la città, dove tutto è veloce”.
Di che colore è Milano?
“Blu, colore elegante, chic, accomodante. Mi trasmette”.