SIMONA BALLATORE
Cultura e Spettacoli

Milano, il Museo di Storia Naturale è la nuova casa del griposauro

È arrivato in cambio di pesci fossili, il museo ricrea scavo e scopritore

Griposauro

Milano, 31 gennaio 2018 - Il «griposauro di Milano» ha avuto una vita spericolata, ha tre vertebre rotte e qualche acciacco, si ammalava come noi, non si conosce ancora il sesso, ma quando è passato a miglior vita era già in età avanzata; probabilmente soffriva per un osteomielite – ha fatto una Tac al Policlinico – e oggi è sotto i riflettori del Museo di Storia Naturale di Milano col suo team di esperti che, in questi anni, non solo ha cercato di ricostruirlo, ma ne ha studiato la salute e gli stili di vita e che per il 180esimo anniversario dalla fondazione gli ha regalato un diorama nuovo: ha ricreato un’ambientazione in cui compare, in dimensioni reali, pure un modello del paleontologo che lo ha riportato alla luce dal Cretaceo, George F. Sternberg.

Correva l’anno 1922. Lo stesso periodo in cui un suo «parente» della famiglia degli Adrosauri spuntò per la prima volta al cinema, in “Rotta per la luna”, per poi ricomparire negli anni Quaranta nel film di animazione della Disney, Fantasia, mentre sbadiglia. Le prime ossa del Griposauro, un dinosauro erbivoro nordamericano della famiglia dei cosiddetti “becchi d’anatra” furono trovate qualche anno prima in quello che è stato ribattezzato il Dinosaurus Provincial Park, in Canada. La spedizione di Chicago lo mise in «cassette di legno» e, nonostante gli 8 metri di altezza, qui rimase per anni. Fino a quando fu al centro di uno scambio col Museo di Storia Naturale di Milano: un «gryposaurus notabilis» in cambio di «pesci di Bolca», fossili che hanno 50 milioni di anno, ma che in Italia abbondavano già. Affare fatto. Così, con una stretta di mano, il Griposauro prese il largo a bordo di un bastimento e arrivò sino a corso Venezia in 68 involucri di tela gessata. Era il 1954, fu il primo dinosauro nel museo milanese: da allora tre generazioni di paleontologi si sono presi cura di lui. E continuano a fare scoperte su di lui sperando, un giorno, di poterlo rialzare anche in piedi.

«Oggi conosciamo il 50% delle ossa e continuiamo a studiare, è stato sottoposto a esami istologici e Tac», spiega il team di esperti composto da Filippo Bertozzo, Cristiano Dal Sasso, Matteo Fabbri, Fabio Manucci e Simone Magnuco, che hanno dedicato a lui una monografia di 56 pagine “Redescription of a remarkably large Gryposaurus notabilis from Alberta, Canada», il volume 43 delle Memorie della Società Italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale di Milano. Il vero romanzo del griposauro di Milano.