
Valeriano Chiaravalle suona la fisarmonica sul palco insieme a Fiorella Mannoia
Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/
Cerro al Lambro (Milano) - "Una dimensione semplice. Un paese immerso nel verde, dov’è possibile lavorare in tranquillità". Da otto anni il Maestro Valeriano Chiaravalle – compositore e direttore d’orchestra, reduce dalle recenti performances a Sanremo e “Michelle Impossible” – abita a Cerro al Lambro. "Qui è tutto più a misura, dai rapporti con i vicini di casa alle cascine, dove si possono trovare prodotti a chilometro zero. Mi auguro che il paese mantenga, anche in futuro, la sua vocazione verde, senza industrie. Dei miei concittadini apprezzo la cortesia; ho saputo di recente che anche il sindaco è un musicista. Un aspetto da migliorare? Avere più mezzi pubblici nelle fasce orarie morbide".
Proprio dall’abitazione di Cerro – che condivide con la moglie, insegnante al Benini di Melegnano, e le tre figlie – il Maestro si racconta, ripercorrendo le tappe di una carriera ampia e articolata.
Nato e cresciuto a Milano, Chiaravalle è figlio d’arte. "Mio padre era direttore d’orchestra, la musica per me è stata una dimensione naturale, fin da bambino. Ho imparato a leggere le note prima ancora che a scrivere. A nove anni sono entrato in Conservatorio, a 17 componevo i primi brani. Fu Mediaset a commissionarmi i primi lavori. Più che eseguire opere altrui, quello che ho sempre amato è dirigere brani ideati da me".
Numerosi i successi inanellati a partire dagli anni Novanta, dalla stesura delle colonne sonore di note fiction televisive, come 'Celeste' e 'La dottoressa Giò', fino alle svariate partecipazioni a Sanremo (nel 1999 ha sfiorato il podio con Arianna dirigendone il brano 'C’è che ti amo', arrivato quarto). All’ultima edizione del Festival ha diretto il diciannovenne Matteo Romano e il ventiseienne Yuman. "È stato bello vedere questi artisti prendere confidenza col pubblico e fare un bagno di folla dopo due anni di musica trasmessa su canali virtuali, a causa della pandemia. Del resto, per chi decide di fare spettacolo il pubblico è l’ingrediente principale".
"Da padre, i giovani cantautori mi fanno tenerezza – prosegue –. I social? Se da un lato garantiscono maggiori opportunità di farsi conoscere, dall’altro rendono la competizione molto più spinta". Grande amico di Mika, "un artista a 360 gradi, capace di spaziare in più ambiti", Chiaravalle sta ora lavorando al programma di Enrico Papi 'Big show', che verrà trasmesso su Canale Cinque.