
Elio nella parte di re Artù. Un nuovo musical per la sua carriera
Milano, 7 giugno 2017 - Dal fondo della stanza si sentono dei rumori. Come se si stesse avvicinando un esercito. Un esercito medievale. Ed ecco che improvvisamente compare Elio. O meglio: Re Artù Elio, con tanto di corona, tunichetta in maglia di ferro e spadone da appoggiare sul tavolo della conferenza stampa. Dettagli. Per spiegare l’atmosfera di «Spamalot», musical prodotto dal Teatro Nuovo e tratto da «Monty Python e il Sacro Graal», per la prima volta tradotto in italiano. Intendiamoci : c’è tempo. Che per il debutto bisogna aspettare novembre. Ma tanto è l’entusiasmo del palcoscenico di San Babila, che si è pensato di presentare già ieri il progetto. Non poche le cose da dire.
Scritto da Eric Idle (anche alle musiche insieme a John Du Prez), è stato tradotto e adattato da Rocco Tanica. Probabilmente fra i pochissimi che avrebbero potuto portare a casa la sfida, considerando la sua passione per il gruppo comico inglese. E in quella che alla fine è una grande parodia della saga della Tavola Rotonda, ecco appunto spuntare Elio nei complicati panni di Re Artù, guidato dalla regia di Claudio Insegno, mentre la direzione musicale sarà di Angelo Racz e le coreografie di Valeriano Longoni. Questa la locandina. Almeno in parte, visto che il cast è in realtà numerosissimo, fra attori e musicisti.
«È un grande piacere per me tornare al mondo del musical – ha spiegato ieri Elio –, è il mio vero habitat, anche se per arrivarci ho dovuto prima intraprendere una strada molto lunga con le Storie Tese, il porno, Sanremo... Ma non rimpiango nulla. Ora sono contento di tornare dopo l’esperienza con la Famiglia Addams e di farlo con i miei comici preferiti che sono i Monty Python. È un’avventura, anche perché non so quanto siano conosciuti in Italia. Ma sono felice soprattutto perché è una grande occasione di travestimento professionale. Certo è difficile inventarsi tutta una storia per giustificare di travestirsi ma io affronto qualsiasi cosa pur di indossare abiti seri. E poi sono contento di collaborare in pianta stabile con Rocco Tanica, amico da una vita. Ci voleva uno che ne sapeva veramente per tradurre e adattare questo musical».