ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Iglesias in concerto al Forum di Assago: "La famiglia prima di tutto"

La star internazionale (170 milioni di dischi venduti), figlio di Julio, arriva a Milano

Enrique Iglesias

Milano, 23 ottobre 2019 -  Enrique e la montagna. Con quel cognome-macigno che si ritrova, il figlio di Julio Iglesias non ha avuto vita facile. La strada nello showbusiness, il figlio d’arte più popolare della musica latina, se l’è costruita tutta da solo. All The Hits Live Tour è il titolo carico di promesse dello show-juke box con cui il quarantaquattrenne interprete madrileno torna al Forum di Assago il 2 novembre per surfare sull’onda lunga dei 170 milioni di dischi venduti in venticinque anni di palcoscenico che nei live gli hanno permesso di richiamare finora oltre dieci milioni di spettatori. «Vorrei tanto venire con la famiglia, ma il tour è faticoso e non mi sento di far affrontare ad Anna e ai ragazzi un viaggio del genere», dice Enrique. Lei è Anna Kurnikova l’ex tennista russa incontrata nel 2001 sul set del video di “Escape” e mai più lasciata, mentre i ragazzi sono i gemelli Lucy e Nicholas.

Dal 2014 al 2017 lei ha azzeccato puntualmente il singolo dell’estate passando da “Bailando” ad “El perdón”, da “Dule el corazón”, a “Súbeme la radio”. E invece cos’è successo in questi ultimi due anni? «Ogni tanto ho bisogno anch’io di un break... non è poi così facile scrivere canzoni di successo. Comunque “El baño”, lo scorso anno, s’è fatto onore».

Cinque anni dopo “Sex and love” è in arrivo un nuovo album? «Dovrei farcela tra fine inverno e inizio primavera. C’è un’idea di titolo che mi gira in testa da un po’, ma ho bisogno ancora di un po’ di tempo per metterla a fuoco come si deve».

Fra i suoi progetti c’è ancora quello di duettare con un cantante italiano? «Sì, ma tutto dipende dalla canzone. Non appartengo alla categoria di quelli che pianificano l collaborazioni a tavolino prima ancora di aver scritto una sola nota del pezzo che andranno a cantare. Ogni canzone ha una sua storia e un suo interprete ideale. Con Eros Ramazzotti, ad esempio, ci siamo sentiti un anno fa. Stiamo cercando il pezzo giusto. Non nascondo che mi piacerebbe fare qualcosa pure con Jovanotti».

Perché nei concerti canta “Yellow” dei Coldplay? «Innanzitutto, perché amo quella canzone. Il suo spirito e la sua semplicità mi hanno sempre affascinato; certe pezzi possono essere rivestiti sempre con abiti nuova. Facendo una lista dei brani preferite ho voluto inserire pur questa, anche se non è mia».

Ha mai pensato di accettare una “residency” a Las Vegas come Ricky Martin? «Ho cantato a Las Vegas molte volte, ma amo cambiare pubblico e palcoscenico ogni sera. Cosa che è più stancante, un po’ più costoso, ma anche un po’ più eccitante».

E ha mai pensato di allentare il ritmo per stare più vicino alla famiglia? «Effettivamente, quando sono diventato padre, l’idea di fermarmi un attimo m’è passato per la testa. Non esistono manuali d’uso in materia, sto imparando a far convivere il mio ruolo di papà con quello di cantante. Anna ha capito questo mio sforzo e l’intesa tra noi è più forte che mai».