ELVIO GIUDICI
Cultura e Spettacoli

'Ernani' di Verdi al Teatro alla Scala, un grande ritorno

La tragedia del nobile divenuto bandito

'Ernani' di Giuseppe Verdi

Milano, 26 settembre 2018 - Oggi è “soltanto” una delle opere più belle del primo Verdi. Ma quando andò in scena la prima volta, non solo faceva esplodere anche in Italia il rovente romanticismo che Victor Hugo aveva condensato nel suo dramma, ma il valore aggiunto di una musica dalla piena melodica tra le più deliranti persino per Verdi gli conferì un potere comunicativo enorme, convogliandolo verso intenti anche più scopertamente politici di quanto avesse avuto un decennio prima in Francia. 

Come spesso successe col teatro verdiano, non solo molte frasi divennero proverbiali, ma soprattutto l’atmosfera di una vicenda che vede un nobile divenuto bandito per contrapporsi a un potere costituito venne immediatamente assunta nel contesto della lotta per l’indipendenza dall’Austria: l’emblema ne era il cosiddetto “cappello alla Ernani”, a larghe tese di cui una rialzata e con una grande piuma decorativa, come si può vedere nel celeberrimo Bacio di Hayez e anche in un dipinto che ritrae la formidabile contessa Belgioioso appunto con tale copricapo, completato da fascia tricolore e fucile in mano. Un’immediatezza emotiva del genere, evidentemente oggi non è più possibile. Ma la si può per così dire rievocare facendone materia teatrale. Il regista Sven-Eric Bechtolf impiega il ben noto artificio del teatro nel teatro. “Scene dipinte, costumi fastosi, gestualità un poco enfatica: un pizzico d’ironia deriva dal continuo entrare e uscire dei protagonisti dalla loro storia. Storia di cui contempliamo dall’esterno l’iperbolica fede nell’onore da anteporre a tutto, sentendola di per sé un poco irreale: ma nell’immergerci in essa, la musica e il suo potere immaginifico ce la rendono del tutto credibile”.

Il cast schierato per il ritorno di quest’opera alla Scala dopo trentasei anni è senz’altro tra i migliori oggi proponibili. Francesco Meli è al suo sesto ruolo verdiano a Milano: “Una grossa sfida. Ernani è tipica parte di tenore da primo Verdi che raccoglie molto del passato preparando il futuro, ma la conosco bene e la amo moltissimo”. Luca Salsi proprio con Don Carlo divenne al Metropolitan il baritono-fenomeno, rimpiazzando Domingo con tre ore d’anticipo nella recita pomeridiana, mantenendo l’impegno di cantare nella stessa sera in Lucia: sembra proprio che sia di Parma, Salsi, ma a sentirlo magnificare una parte “fondata tutta sui chiaroscuri, sui piani e pianissimi, sul lungo legato da tenere morbido e ricco di colori, lasciando perdere le cannonate vocali” ci sarebbe da dubitarne, suscitando quindi una grande aspettativa. Ailyn Pérez l’abbiamo udita l’anno scorso plasmare una ragguardevolissima Traviata, e Ildar Abdrazakov completa al meglio una locandina di gran pregio.