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Massimiliano Tarantino, direttore della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
Milano – La casa editrice Feltrinelli celebra 70 anni. Evoluzione della Biblioteca nata nel 1949, la Fondazione Feltrinelli è ora governata da Massimiliano Tarantino.
In cifre, direttore, la sua responsabilità?
“Il patrimonio archivistico della Fondazione - incentrato su società eguale, globalizzazione, multiculturalismo, modelli di interazione tra i cittadini, loro diritti e forme di rappresentanza - comprende 1,5 milioni di documenti, 250.000 volumi, 17.500 testate periodiche, 15.000 manifesti e locandine. Calcoliamo 200 eventi annualmente”.
Frequentatori?
“Circa 400mila persone all’anno, 20 dipendenti, 12 tra ricercatori e borsisti. Più di 1 milione quanti ci seguono su Internet, alla nostra newsletter del sabato mattina ’Pubblico’ sono iscritti 130.000 lettori”.
Chi o cosa ritiene più prezioso?
“Un nome? Giangiacomo Feltrinelli. Sua l’idea originaria di mettere sullo stesso tavolo le fonti dei comuni cittadini e quelle prodotte da grandi pensatori, per studiare la storia sociale dell’Europa moderna e contemporanea”.
Un libro?
“Una stupenda edizione del 1518 dell’Utopia di Tommaso Moro, che ha fatto sognare per secoli intellettuali di ogni tendenza”.
Tuttora?
“A me piace anche perché sono per vocazione ibrido, poliedrico, sostengo una cultura che metta in relazione tutti i piani del reale”.
Approccio multi-target il suo?
“Diciamo che la Fondazione è una piazza contemporanea del sapere, sì, che può essere frequentata sia da famiglie che da filosofi”.
Chi ha ospitato con più orgoglio?
“Il Presidente Mattarella, che guarda con affetto alle nostre iniziative. I valori dell’antifascismo, da lui sempre ribaditi, e in cui mi riconosco, troveranno spazio nel programma del nostro compleanno, che coincide con l’80° anniversario della Liberazione”.
In che modo?
“Il Festival ’I giorni della Resistenza’, 11-13 aprile, a cura di Gabriele Pedullà, sarà un viaggio attraverso le Resistenze europee, raccontate dalle letterature, musiche, cinema. Con visite nel nostro Archivio, alla scoperta di materiali inediti”.
E ’Resistere a Milano’?
“Mostra in sei tappe - fascismi, violenza, partecipazione, diritti, politica, Europa - dal 10 al 14 aprile, storie esposte e raccontate, anche con la possibilità di ascoltare il podcast ’Microstorie di Resistenza’ (contributo di Angelo Miotto documentarista radiofonico), in sei luoghi diversi dell’edificio di viale Pasubio”.
Dal 2016 è sede della Fondazione Feltrinelli (trasferitasi dal centro oltre le mura spagnole), magnifica e trasparente piramide di vetro: da qui quale Milano vede?
“Una città autenticamente internazionale. Con Parigi, Berlino e Londra sull’asse portante dell’Europa”.
Nella mappa delle vostre iniziative quali punti evidenziamo?
“Reykjavik, Bruxelles, Tartu, Gyor, Budapest, Patrasso... ”.
I vostri rapporti con la Cina?
“Oltre a un viaggio, stiamo programmando una finestra di approfondimento e conoscenza del Dragone, ormai baricentro dell’economia mondiale. Che riunisca i migliori sinologi italiani ed europei. Così da interfacciarci, con beneficio di entrambe le parti”.
Torniamo in Italia.
“Cantieri di ricerca sono attivi a Udine e Taranto. Con il Comune di Bologna esiste una ’Alleanza per le transizioni giuste’. Del sindaco Matteo Lepore è la postfazione a ’Città possibile’, in uscita a maggio, elenco di scelte concrete su mobilità verde, riconversione economica, turismo sostenibile, food policy”.
Con ’Stagione delle scelte’ avete titolato il programma 2025. Basta con l’inerzia e la passività, tra scontri geopolitici e collasso del pianeta! Ma quale scelta lei crede attuabile?
“Combattere fake news e propaganda. Il ciclo ’All you can News’ (18 e 25 novembre, 2 dicembre) è rivolto ai tanti che vogliono essere cittadini critici ed elettori bene informati”.
Finiamo nel nome dell’indimenticabile Inge Feltrinelli?
“Il Premio a lei intitolato quest’anno si orienta verso il focus della guerra: a confronto, fotoreportage molto belli sui conflitti e i drammi della popolazione a Gaza e in Ucraina”.