Milano – Un appuntamento imperdibile a cui tutti i milanesi (e non solo) vogliono esserci. Domani si tiene il Concerto per Milano in piazza del Duomo, l’evento musicale gratuito più partecipato della musica classica italiana. In scena la Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly, ore 21.30. Un concerto per celebrare l’attrazione reciproca fra musica sinfonica e grande cinema. Emmanuel Tjeknavorian è solista per la suite dal balletto “Le boeuf sur le toit op. 58” di Darius Milhaud, ritmi su temi popolari brasiliani. Inoltre si ascolteranno brani di John Williams come il tema del violino da “Schindler’s List”, “Adventures on Earth” da E.T. l’extra-terrestre e “Scherzo for Motorcycle and Orchestra” da Indiana Jones. Nino Rota, compositore geniale e raffinato, di cui sarà eseguita la suite e una selezione di ballabili da Il Gattopardo di Luchino Visconti. In apertura l’energia creativa di “Lollapalooza” di John Adams.
Il concerto è trasmesso in diretta su Rai 5, Rai Radio 3, WDR e Arte. Ne parliamo con Damiano Cottalasso, violinista e vicepresidente della Filarmonica.
Maestro, grande attesa per domenica.
“È un concerto che amo tantissimo, si crea un rapporto con il pubblico diverso da quello che c’è in teatro. La maggior parte degli spettatori è in piedi, a volte passeggia e poi si ferma ad ascoltare, è ben diverso che pagare un biglietto. Cerchiamo di attirare il pubblico con un programma interessante, vogliamo creare una relazione empatica con chi è in piazza”.
Quest’anno arrivano le grandi colonne sonore.
“E il brano di Milhaud “Le boeuf sur le toit op. 58”, se lo cercate su internet troverete un ristorante. Era un bar in cui nel 1919 si ritrovavano sei artisti fra cui il compositore, all’inizio avrebbe voluto che questa musica diventasse la colonna sonora di un film di Chaplin, poi l’idea di un balletto prese il sopravvento. Tjeknavorian è un grandissimo talento sia come violinista che direttore d’orchestra. Con le colonne sonore ci avviciniamo ancora di più a quel contesto di pubblico che incontriamo ogni anno”.
Come create i programmi?
“Dopo 12 anni, trovare per ogni concerto programmi originali diventa sempre più faticoso. Lo stesso accade con la stagione della Filarmonica ma, dopo più di 40 anni, anno ci riusciamo sempre. Nel Concerto per Milano 2023 si è esibito il tenore Juan Diego Florez ed è stato un trionfo, quest’anno i brani sono celeberrimi e magnifici, inoltre stiamo già pensando quelli per il prossimo anno”.
Come organizzate il Concerto dedicato alla città capitale della musica?
“Abbiamo tre ottimi sponsor, altrimenti non riusciremmo, fra cui Allianz, Unicredit, Esselunga. Con il nostro Direttore Chailly scegliamo pezzo per pezzo. Per ciò che riguarda l’allestimento, l’occupazione del suolo, i fornitori è lavoro della nostra organizzatrice, un lavoro capillare”.
Come è arrivato alla Scala?
“Vincendo il concorso, mi sono formato al Conservatorio di Piacenza, dopo aver fatto il violinista errante per il mondo ho deciso di rientrare in Italia; alla Scala sono entrato nel 2004, l’ultimo periodo di Muti”.
Quando ha scoperto il violino?
“A otto anni, alcuni iniziano prima. L’interesse per la musica ti spinge a cercare uno strumento, la tua voce”.