
Francesco Sarcina
Milano, 4 giugno 2015 - Uomo sensuale è Francesco. E “Femmina” (Universal) è il secondo album di Sarcina, voce e solista, anche chitarra delle Vibrazioni. L’inventore del rock neo melodico e melò, prima di Negramaro e Modà. Questo è il suo lavoro più bello e maturo, pop nella comunicazione ma pieno di musica, idee vere, testi scorticati con cinica dolcezza. Francesco si sposa in questi giorni con Clizia fra Butera e Licata, avrà presto una figlia. Sa ascoltare tutte le voci di dentro, quindi canta bene belle canzoni. Undici inediti che ho scoperto in studio con il suo notevole team di musicisti, autori e produttori, restandone stupito. Perché “Ossigeno” è un rap d’autore con suoni e beat molto up, firmano Kevin Kadish (Meghan Trainor e Miley Cyrus), Audra Mae, Nick Monson (Lady Gaga e Nick Jonas) e Ermal Meta.
Il singolo “Femmina” è uno specchio nudo e un piccolo inno: un’estate solo per noi che non sappiamo fermarci mai, un’estate magnifica. Come “le tue labbra sono petali che toccano le mie e mi chiedo perché. Tu mi fai stare bene, ma tanto bene, anche se questa vita mette solo a dura prova, io sto bene”. In “Miele”. Poeta arabo e rocker saggio perché questo è il senso moderno dell’amore. «Avevo voglia di conquiste e di conferme, di una svolta pop con tanta musica e la mia voce, la mia chitarra, dentro gli arrangiamenti. Di usare quel che ho imparato ad Amici, cantare anche in modo diverso, come in “Miracolo”, scrivere con altri artisti. Tutto suonato, non solo i riff di chitarra e le tastiere, schegge psichedeliche anni Settanta, archi magnifici, ma il risultato è molto contemporaneo e internazionale. Persino cantautorale in “Vai pensiero vai”, un po’ di Battisti e Tenco, una storia rubata al bar di notte». È ruvido, vero, sensuale, ha la verità sostenibile dal pop. Arriva a un “legato” alla Murolo in “E tu”. L’elettronica che serve. Ermal Meta è il coautore, Fabrizio Ferraguzzo e Roberto Cardelli i produttori. “Miracolo” spiega a un figlio l’amore, “Benvenuta nel mondo” la vita a una figlia che verrà. «Sarci Nina, autoreferenziale». Per il resto, «è un disco romantico, non infantile, pieno di energia infantile e vitale. Sereno e potente, tante sonorità. Adesso è una cosa che spacca». Concordo.
Marco Mangiarotti