ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Geolier, nu buono guaglione a Rho: “Ho avuto un sacco di critiche, ma non risponderò”

Dopo tre sold out consecutivi al Maradona, l’artista napoletano arriva sul palco di Fiera Milano Live: “Non togliete la possibilità agli artisti di raccontare”

Geolier sul palco

Geolier sul palco

“Nu buono guaglione” in trasferta a Milano. I tre “Diego Armando Maradona” riempiti a Napoli e gli altri spazi conquistati qua e là per l’Italia dicono che Geolier è sì un fenomeno partenopeo, ma da esportazione. E stasera a Rho, sul palco di Fiera Milano Live, l’attende un esame importante per stabilire se il mix di rap, trap e canzone neomelodica della nuova fatica discografica “Dio lo sa”, scalzata proprio ieri dal vertice della classifica degli album più venduti dopo tre settimane di primato (e relativo disco di platino) da “Vera Baddie” di Anna, ha nelle gambe la forza necessaria a continuare a ancora a lungo la sua corsa di vertice.

“Dio lo sa”, infatti, è un viaggio nell’urban dei vicoli arricchito dalle presenze di amici come Sfera Ebbasta, Gué, Shiva, Lazza, Lele Blade, Luchè, Yung Snapp, Mv Killa, Ultimo e la star argentina Marcia Becerra, che lasciano auspicare più di una sorpresa questa sera per il pubblico di uno show che arriva anche sullo slancio dei consensi incassati dal rapper “de oro” al Festival di Sanremo, con la vittoria nella serata delle cover, assieme a Guè, Luchè e Gigi D’Alessio, e il coriaceo secondo posto riportato nella sfida finale da “I p’ me, tu p’ te”.

“In questi mesi ho ricevuto un sacco di critiche, dappertutto, a cui non ho mai risposto e mai risponderò, perché io parlo solo delle cose belle", ha detto Geolier, all’anagrafe Emanuele Palumbo, classe 2000, al suo popolo durante i tre show napoletani. "Le critiche ci saranno sempre, ma una cosa che voglio dire a tutte le persone che giustificano il male o l’odio con il rap, è di non togliere a noi artisti la possibilità di raccontare, di raccontare il nostro bene o il nostro male, o, inconsciamente, il bene e il male delle persone. Ma soprattutto, di non dare la colpa al rap se succedono cose brutte. Noi raccontiamo: è come un film, come una serie. Noi artisti, soprattutto noi rapper, non abbiamo la possibilità di educare, ma di raccontare ciò che è successo nei nostri cuori, nelle nostre famiglie, o per strada. A volte, purtroppo, la strada ha vinto su alcuni nostri fratelli, e noi ci rimaniamo male. A noi la musica ci ha salvati dalla strada, sapete tutti quanti da dove vengo. Una cosa voglio dirla: per favore, non prendete sul serio le persone che dicono che noi siamo il male, noi raccontiamo. Noi vi raccontiamo, a tutti quanti voi, quindi non toglieteci questa possibilità. Un artista senza i propri fan non esiste, io non esisterei se voi non foste qua, io esisto perché voi esistete. Non togliete la possibilità agli artisti di raccontare".