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Milano, 29 aprile 2025 – Artista geniale o musicista furbissimo? Ogni volta che i Ghost pubblicano un nuovo album e tornano in concerto in Italia, la domanda è sempre la stessa: Tobias Forge, deus ex machina della band svedese, anzi Papa V Perpetua nel nuovo World Tour 2025 partito lo scorso 15 aprile da Manchester e in arrivo domenica sera all’Unipol Forum di Assago, ha dato vita a un progetto musicalmente rilevante o solo dissacrante nell’immagine e nei testi? Geniale o furbo, in fondo, poco importa. Per i Ghost parlano i numeri. L’arena assaghese va verso il tutto esaurito. Quante band metal, a parte i mostri sacri degli anni Settanta e Ottanta, possono raggiungere un simile traguardo in Italia? Poche, pochissime, tra quelle nate nel Terzo Millennio.
I Ghost non sbagliano un colpo – il “rituale“ da vivo “Rite Here Rite Now“ è stato uno dei film rock con maggiori incassi negli Stati Uniti – e anche il nuovo album “Skeletá“, uscito il 25 aprile e colonna portante del nuovo tour mondiale, conferma che Forge e i suoi Nameless Ghouls vogliono far diventare la band scandinava sempre più rilevante nel panorama rock-metal contemporaneo.
Sì, perché il loro sesto disco è un naturale seguito dei precedenti e vendutissimi “Prequelle“ e “Impera“ e come quest’ultimo riprende a piene mani gli stilemi del metal anni Ottanta ma con un tocco di personalissimo – e inquietante – stile Ghost. I primi tre singoli dell’album – “Satanized“, “Lachryma“ e “Peacefield“ – colpiscono al primo ascolto e sono già entrati di diritto nella scaletta dei concerti europei, insieme a “Umbra“, un altro dei brani più convincenti di “Skeletá“. Il resto della setlist, composta in totale da 21 brani, è un “greatest hits“ dei Ghost e qui Forge dimostra di tenere più alla riuscita dello show e alla soddisfazione dei fan rispetto a quegli artisti che propongono dal vivo molte più canzoni dei loro nuovi album pur sapendo benissimo che in pochi, al concerto, li conosceranno già bene e saranno coinvolti nell’ascoltarli.
Il frontman dei Ghost, però, ha stupito molti con una scelta completamente controcorrente, antitetica alla mania di riprendere tutti gli spettacoli con gli smartphone, la stessa scelta presa da Bob Dylan nel suo ultimo tour (anche a Milano): proibire l’uso dei telefonini durante il concerto. I cellulari dovranno essere messi in apposite buste Yondr, completamente ermetiche, che saranno riaperte solo fuori dall’arena. Chiunque faccia il furbo e sia individuato dagli addetti sarà accompagnato fuori dallo spazio dello show.
Attenti, dunque, fan dei Ghost: domenica sera meglio pensare a guardare e ascoltare lo spettacolo con i propri occhi e le proprie orecchie. Anche perché si preannuncia uno show ricco di effetti speciali, con un nuovo Papa e con un’arena piena zeppa.