
Corto Maltese, personaggio che ha fatto la storia del fumetto internazionale
Milano – Nel mondo di Hugo Pratt, maestro del fumetto, che ha aperto la strada ai viaggi e ai sogni di intere generazioni nei territori della realtà e della fantasia (in compagnia di anti-eroi come Corto Maltese), un posto speciale occupa Milano. Sarà svelato nell’ambito di Milano Comics Week, Libreria Feltrinelli, viale Sabotino 28, oggi alle ore 15.30. Un’anticipazione chiediamo alla sua storica collaboratrice Patrizia Zanotti.
Il vostro incontro avvenne a Milano?
“Sì, nel lontanissimo ’79. Io frequentava il liceo artistico. E a 17 anni, per raggranellare i primi guadagni, accettai di colorare i suoi fumetti. Pratt era amico di famiglia. Pensavo che l’avventura durasse solo qualche mese”.
Invece, nel ’94 avete fondato insieme a Roma la casa editrice Lizard, che tutt’ora pubblica l’opera di Pratt. Nel frattempo?
“L’ho accompagnato anche nell’ultimo viaggio alla ricerca dei suoi sogni, tra ’92-’95. In quello che definiva “pellegrinaggio laico”, non poche sono state le tappe”.
I suoi santuari?
“Le tombe dei grandi scrittori. Per esempio, quella di Robert Louis Stevenson, l’autore de “L’isola del tesoro”, ad Apia, capitale delle Samoa”.
Veneziano, di lontane origini scozzesi, colto giramondo incallito e cittadino del mondo, perché Pratt a un certo punto sceglie Milano come città d’adozione?
“Ci arriva dall’Argentina, per lavorare a “Il Corriere dei Piccoli”. Poi si fa amici Sergio Bonelli e Oreste Del Buono. Frequenta il giro di “Linus” e del jazz. Aveva lo studio in piazza sant’Alessandro”.
Soprattutto Milano era al centro dei suoi interessi editoriali?
“Sì, tra Spagna e Svizzera, dove finì per stabilirsi nel 1984, a Grandvaux, nei pressi di Losanna”.
Perché?
“Un amico editore gli propose una casa affacciata sul lago Lemano, grande abbastanza da riunire in un unico luogo la sua immensa biblioteca. Stato d’animo, la Svizzera, anche per riordinare le esperienze fatte altrove (e dove fondare la Cong che gestisce il patrimonio artistico, con Zanotti managing director n.d.r.)”
In Svizzera, la morte nel 1995. Il trentennale è certo occasione di
iniziative.
“Al Palazzo delle Papesse di Siena stiamo infatti per aprire l’11 aprile “Geografie immaginarie”. Grande mostra antologica che attraverso sette porte ideali accompagna alla scoperta del suo immaginario. Un labirinto dove perdersi... Fino al 2027 itinerante”.
Allora saranno cent’anni dalla nascita.
“Anniversario più piacevole da commemorare. Del resto, Pratt è ancora vivo. Vivo tra i giovani”.
Corto aveva già l’orecchino d’ordinanza.
“Dotato di cellulare, alle prese con i servizi segreti giapponesi e i narcos, mentre avviene l’attentato alle Torri Gemelle, ha fatto persino un balzo nel Duemila. Raccontato e ridisegnato dagli spagnoli Martin Quenehen e Bastien Vivès per avvicinarlo alla Generazione Z. In ossequio alle volontà di Pratt, il quale desiderava che il marinaio gli sopravvivesse, continuando a solcare i mari della fantasia”.