ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Due guitar hero al prezzo di uno: Steve Vai e Joe Satriani, ritorno alle radici

Entrambi i chitarristi, virtuosi dello strumento fra i più apprezzati, hanno origini italiane. Si esibiranno riuniti in un’unica band il 13 luglio a Cinisello Balsamo: “I nostri concerti italiani sono sempre un evento”

Joe Satriani e Steve Vai

Joe Satriani e Steve Vai

Milano, 22 aprile 2025 –  “Così è più facile, dai” scherzano Steve Vai e Joe Satriani ricordando di aver suonato due anni fa al Dal Verme a soli 14 giorni di distanza uno dall’altro. L’estate prossima lo faranno, infatti, riuniti in un’unica band. E l’evento c’è tutto perché, come sanno i fans del G3, il progetto a geometria variabile di Satriani che in trent’anni ha coinvolto una dozzina abbondante di colleghi fra cui lo stesso Vai, il risultato ottenuto dall’unione delle loro due chitarre è superiore alla somma delle (pur notevolissime) individualità che entrano a comporlo.

Appuntamento il 13 luglio al Comfort Festival di Villa Casati Stampa, a Cinisello Balsamo, in chiusura di una giornata che vede in scena pure Blues for Pino (il progetto sul “nero a metà” Daniele del chitarrista Osvaldo Di Dio) e Ned Evett.

Per la prima volta assieme in un gruppo, Steve e Joe sommano in questa esperienza i loro nomi nella SatchVai Band, ma anche i loro elementi distintivi visto che questo loro Surfing with the Hydra 2025 Tour strizza l’occhio a due loro chitarre-reliquia quali l’Ibanez JS di Satriani custumizzata per il ventennale di “Surfing with the alien”, l’album con in copertina Silver Surfer della Marvel che l’ha reso una superstar planetaria, e la mitologica Ibanez Hydra a tre manici usata di Vai pure nel viralissimo video di “Teeth of The Hydra”. A parlarne sono loro stessi in collegamento video dalla California.

Siete entrambi nipoti di oriundi italiani.

Vai: “Già. Il mio rapporto con l’Italia è iniziato nel 1982, quando venni con Frank Zappa, per un tour molto lungo che ci portò pure in Sicilia, allo stadio La Favorita di Palermo, dove qualcuno mi disse che eravamo la prima rock band internazionale ad esibirsi sull’isola. Ricordo che, con la mia ingenuità di ventunenne, appena arrivato allungai la mano per prendere un pugno di terra e annusarla. Ero finalmente nel luogo delle mie radici”.

Joe sua nonna era di Bari.

Satriani: La famiglia di mio padre era piacentina mentre quella di mia madre barese. Un po’ come qui in America un padre di New York e una madre del Mississippi. Ecco perché da bambino quando i miei litigavano, e se le dicevano in italiano, non riuscissi a capire bene perché parlavano due lingue diverse”.

Vai: I miei nonni Siro e Alessandrina erano, invece, di Dorno. Così quando sono venuto con mia moglie Pia (Maiocco - ndr) e i ragazzi (Julian Angel e Fireper - ndr) per ricevere la cittadinanza onoraria ho voluto visitare i luoghi dove sono cresciuti scoprendo che vivevano a 10 minuti di distanza l’uno dall’altro. Incredibile che si siano incontrati solo dopo aver traversato l’oceano, a Westbury Long”.

Legami ovunque.

Satriani: “Per me ogni concerto a Milano è un evento, perché mio cugino Giuseppe vive lì e ho un sacco di parenti sparsi tra Piacenza e Como pronti a mobilitarsi. Due anni fa nei camerini del Dal Verme c’è stata una vera riunione di famiglia.

Tra voi com’è cominciata?

Satriani: “C’è qualcosa di speciale nel fatto che siamo cresciuti entrambi a Long Island in un’epoca meravigliosa in cui i ragazzi erano stimolati a chiudersi in cantina o in garage per imbracciare gli strumenti e dare il meglio di loro. Ecco perché oggi, quando questo avviene, finisce col riaffiorare tra noi un passato che non passa”.

Un super duo ha bisogno di una super band.

Satriani: “E noi l’abbiamo. Quando ti ritrovi accanto Kenny Aronoff alla batteria, Marco Mendoza al basso e Pete Thorne alla chitarra, cos’altro puoi volere? In prova con Steve ogni tanto ci lanciavamo delle occhiate per dirci: wow, senti che groove!

Kenny Aronoff in Italia è conosciuto anche per aver suonato pure nella band di Vasco Rossi.

Satriani: “Kenny mi ha parlato di spettacoli davvero fantastici con Vasco. Credo che pure un altro mio amico, Stef Burns, suoni con lui. Stef è un chitarrista favoloso, davvero bravo, che ha vissuto nel Nord California per molti anni e ha suonato con Alice Cooper prima di trasferirsi in Italia. L’ho sempre considerato un grande chitarrista”.

Altri programmi?

Vai: “Fra tre giorni parto con Tony Levin, Adrian Belew e Denny Carey per il Centro-Sud America dove abbiamo in programma una serie di di spettacoli dedicati alla musica dei King Crimson anni ottanta, da giugno ad agosto suonerò con Joe, e poi… non posso ancora perché non c’è stato l’annuncio ufficiale”.

Satriani: Con Sammy Hagar dal 30 aprile abbiamo in agenda due settimane di concerti al Dolby Theater MGM di Las Vegas dal titolo ‘Best of All World Tour Residency’, poi staremo con Steve in Europa per due mesi e, ad agosto, spero davvero di passare il mio tempo a casa a dipingere. Pure nel campo delle arti visive ho un sacco di collaborazioni, ma ci vuole un sacco di tempo e non ho ancora il dono dell’ubiquità”.