ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Lacuna Coil, angeli senza demoni: "La nostra musica dall’oscurità"

La band questa sera in concerto sul palco del Live Club presenta il nuovo album “Black anima”

Lacuna Coil, numeri uno del Metal italiano si sono ispirati al libro “La fisica degli an

Trezzo sull’Adda, 6 novembre 2019 -  L’incipit del nuovo album “Black anima” glielo ha dato il dialogo eretico tra scienza e spirito de “La fisica degli angeli”, vale a dire la conversazione fra un teologo e un biologo sulle intelligenze celesti. Poi, però, i Lacuna Coil sono andati molto oltre il libro di Matthew Fox e Rupert Sheldrake. E stasera salgono sul palco del Live Club di Trezzo per confermarsi il riferimento obbligato del metal italiano. «Tra i tanti spunti su cui abbiamo iniziato a ragionare al momento di metterci al lavoro sul nuovo album, quel libro sulla figura degli angeli ci è parso subito molto interessante», spiega Cristina Scabbia, 47 anni, la “femmina numero uno” del rock duro.

«Abbiamo riflettuto sul fatto che molte persone hanno bisogno di affidarsi a figure protettrici, magari non più presenti fra noi ma vivissime dentro di noi. Ecco perché, col pensiero a questi “spiriti”, abbiamo creato dei tarocchi abbinando una carta ad ogni canzone”. Sulla strada dal ’94 (anche se Cristina è arrivata due anni dopo), la band milanese nei suoi corsi e ricorsi emotivi; come dopo “Comalies” e “KarmaCode” era arrivato “Shallow life” a buttare benzina sul fuoco, così dopo la parentesi manicomiale di “Delirium” spetta a “Black anima” tornare ad insistere su durezze alla Korn o alla Slipknot, con lo sguardo puntato più sul mercato americano che su quello europeo. «Per noi la parola “black”, più che un colore, indica uno stile di vita», dice la vocalist.

«Amiamo la musica dell’oscurità, anche se per intitolare l’album cercavamo qualcosa che la completasse quel “black”, che suonasse bene, e tra le varie parole che ci sono venute in mente è stata “anima” quella a colpirci di più». Pure in “Black anima” i testi della band milanese sono della stessa Scabbia e dell’altro cantante Andrea Ferro, mentre musica e produzione si debbono come al solito al bassista Marco Coti Zelati, deus ex machina del progetto Lacuna Coil che compone le sue musiche guardando la tv senza volume. In “Delirium” pezzi come “House of shame” o “Blood, tears, dust” avevano già fatto intuire il ritorno dei tempi duri.

«Il successo incontrato sul palco da quei pezzi ci ha fatto sentire liberi di andare in una direzione un po’ più inaspettata, senza preoccuparci troppo di come l’avrebbe presa il pubblico», dice Cristina, che è intervenuta con i compagni all’ultima dizione di Lucca Comics per parlare dell’edizione omnibus di “Batman Dark Nights” in cui li hanno inseriti i disegnatori dell’uomo pipistrello Giuseppe Camuncoli e Riccardo Burchielli. «Nei concerti ci diverte seguire i brani più tosti perché sono quelli in cui si respira un’energia diversa. A noi piace da matti l’energia e lo scambio continuo; ecco perché le canzoni marcatamente heavy sono le più divertenti. Ed è questo il motivo per cui, in un momento in cui tutto tende ad ammorbidirsi, abb iamo deciso di nuotare contro corrente».