ANDREA SPINELLLI
Cultura e Spettacoli

Lola Ponce, Anima importante: “Ringrazio il cielo per Esmeralda. Ma continuo a inseguire i sogni”

L’artista lancia il nuovo album e aspetta un duetto con l’amica Gianna Nannini: “Quella volta che mi disse “Sei un animale da palco“ mi offesi. Poi mi spiegò e sorrisi...”

LOLA

Lola Ponce

Milano – Lola Lola. Miss Ponce alza lo sguardo al cielo e col nuovo singolo “Stelle cadenti” prova a sognare una nuova dimensione della sua musica. Sono passati 17 anni dal trionfo a Sanremo assieme a Giò Di Tonno con “Colpo di fulmine” di Gianna Nannini e lei riparte da qui col quinto progetto discografico di una carriera solista varata nel 2001 sull’onda del travolgente successo di “Notre Dame de Paris”.

Lola è l’inizio di un nuovo capitolo della sua carriera.

“Sì perché ‘Stelle cadenti’ è il primo singolo del mio nuovo album ‘Anima importante’, un ritorno alle ballate che incidevo all’inizio e alla condivisione di messaggi importanti per ricordare che ci portiamo tutti un bambino interiore e per questo non dobbiamo mai smettere di sognare. Ma soprattutto dobbiamo fare un viaggio retrospettivo in noi per capire dove vogliamo andare”.

Qual è il messaggio?

“Quando hai un sogno davanti agli occhi cerchi in ogni modo di raggiungerlo e per questo devi lavorarci. La canzone è un viaggio poetico attraverso delusioni e difficoltà per raggiungere un luogo migliore”.

Parliamo dell’album.

“L’acronimo di “Anima importante” è Ai, ma questo è l’opposto dei mondi sintetici che può schiuderci l’intelligenza artificiale. Io credo nell’immortalità dell’anima e che per questo dobbiamo lavorarci sopra più che su tutto il resto. Mentre di solito facciamo il contrario”.

Potendo duettare “Stelle cadenti” con una partner, chi avrebbe voluto?

“Probabilmente Gianna Nannini. Con cui rimango in contatto per quel musical su ‘Pia de’ Tolomei’ che abbiamo in cantiere da anni e prima o poi realizzeremo. L’ho vista sul palco pochi giorni fa e mi sono ricordata di quando mi disse che ero un animale da palcoscenico e io, masticando poco l’italiano, ci rimasi un po’ così. Poi mi spiegò il significato dell’espressione e il complimento m’inorgoglì molto”.

Una mezza ideuzza di presentarla a Sanremo?

“Why not? Sarebbe stato bello, ma un’altra canzone si può sempre trovare. Sanremo è sempre stato, è e sarà sempre il luogo della canzone”.

Ora vive a Milano.

“Sì, da due mesi, mi sono trasferita con la famiglia per partecipare in tv a ‘Io canto generation’. Il 2 dicembre torno in Texas. Vivo vicino Dallas, l’aeroporto mi connette al mondo”.

Però ha chiesto la cittadinanza italiana.

“Non ancora. Anche se vivo da 11 anni in America la vorrei, col pensiero alle mie bimbe perché i miei bisnonni partirono per l’Argentina da Genova e Verona”.

Il video di “Stelle cadenti” l’ha girato in zona Gae Aulenti.

“Sì, perché è un posto che amo e da cui si possono vedere benissimo le stelle. Prima che un palazzo, il Bosco Verticale è un monumento alla sostenibilità di questo nostro pianeta. E m’è piaciuto averlo in alcune inquadrature”.

Quanto le è rimasto incollato addosso il personaggio di Esmeralda? Ed è stato difficile emanciparsene?

“Ringrazio il cielo per quel ruolo. Gli devo tanto, ma penso che ‘Notre dame de Paris’ debba molto pure a me, che ho traversato l’oceano per venire a cercare un futuro qui in Italia rompendo il cuore ai miei parenti. Esmeralda vive in me perché è parte di me. Io ho tirato fuori quel po’ di Dumas che era in me e ho dato a lei il mio carattere. Anche se vent’anni fa non ne ero cosciente. Come diceva il produttore dello spettacolo David Zard, ho ‘lolizzato’ Esmeralda. Mi dicevano: “Non devi fare Lola, devi fare Esmeralda“. E io rispondevo: “Ma se sono la stessa cosa?“”.