Assago (Milano) – Lazza & Friends. C’era pure una marea montante di amici ieri sera tra le gradinate in deliquio del Forum a festeggiare con l’eroe di “Cenere” nella prima delle quattro repliche ad Assago del suo Locura Tour 2025. Gente come Kid Yugi, in scena per condividere i lampi di “Mezze verità”, Ghali, alle prese con quelli di “Ghetto superstar”, ma anche Noyz, coprotagonista di “Topboy” e “Hotline” prima dell’irruzione di Capo Plaza per “Alyx” e una “Honey” a tre con Tony Effe. Nell’attesa di Sanremo, Tony Effe sugli scudi pure con “Fashion”. Per “Catrame” e “Trema” s’è materializzato Tedua, per “Fentanyl” e “G63” Sfera Ebbasta. Jacopo Lazza(rini) da Milano avrebbe potuto chiedere altro? No, come non avrebbe potuto pretendere di più al cuore e ai polmoni del suo popolo. Per lui quattro notti da re in attesa della celebrazione di San Siro dove il 9 luglio debutta al Meazza con una produzione “grossa dieci volte quella dei palasport” e molte sorprese legate anche al suo cuore rossonero “visto che, da tifoso, proverò a mettere in mezzo il Milan”. Per lui, il primo tour da papà. “Io e Greta non capiamo ancora che latte vuole nostro figlio ed è una tragedia, per fortuna però piange più di giorno che di notte”.
Noah questi giorni resta a casa.
“Rosico a non poterlo avere in camerino, ma è davvero piccolo. In compenso viene mia madre. E ieri sera c’era mia suocera. Per uno che crede nella famiglia come me è importante”.
Lei è il primo rapper italiano della storia arrivato (da solista) al disco di diamante.
“Stavo proprio per ricevere la certificazione il disco di diamante per ‘Sirio’ quando mi sono detto: “Perché non inventarmi pure un palco con quella forma lì?“. E così è stato: una combinazione di schermi diversi per dimensione e simmetria, studiata per dare agli spettatori, a seconda di dove si trovano, un punto di vista tutto loro. Scenario che potremmo definire post apocalittico, con monoliti che spaccano la crosta terrestre e puntano verso l’alto”.
Rispetto all’ultimo tour, rinuncia alla band.
“Già. E fisicamente la pago perché sono 37 brani (ma ieri sono stati 39, ndr) tutti sulle mie spalle e alla fine pesano. Ma dopo l’ultimo giro di concerti nei palazzi dello sport ho pensato che per portare dal vivo ‘Locura’ avevo bisogno di un ulteriore step, soprattutto vocale. Così mi sono messo alla prova da solo, una specie di Spotify che mi lascia la possibilità di curare altri aspetti. E sono molto contento del risultato. Certo, ci sono pure i brani del vecchio show, ma eseguiti da solo”.
Questo senza rinunciare ad un momento acustico.
“In cui faccio salire Alexander, il maestro che da bambino m’ha messo le mani sul piano, e considero quasi uno zio. Gli affetti sono importanti e avere una persona così sul palco è super significativo”.
Sorprese.
“Unico inedito, che poi inedito non è, la versione piano e voce de ‘Buio davanti’, una di quelle che faccio con Alexander”.
Sanremo quest’anno lo guarda in tv.
“E m’aspetto una conferma da Brunori Sas, che secondo me ha una penna incredibile”.
Ad aprile l’aspetta l’Europa.
“Debutto il 7 al Razzmatazz di Barcellona. Ci ho già suonato e la città mi piace tanto; l’ho scoperta all’età di sette anni e non m’è piaciuta, poi mi sono ricreduto. Per me suonare in Europa è un po’ ricominciare; con la gente che ti urla in faccia, come accadeva all’inizio. Quando ho cominciato a fare musica nei locali, prima d’andare in scena pregavo che ad ascoltarmi ci fossero almeno cento persone”. Andrea Spinelli