ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Marracash presenta l'ultimo album: "Ora sono una nuova Persone"

Giù la maschera, il rapper Fabio Rizzo ritrova il suo equilibrio e si racconta nel nuovo album attraverso le parti del corpo e... gli amici

Il rapper Marracash presenta la nuova “fatica” realizzata con tanti amici

Milano, 30 ottobre 2019 -  Omicidio alla Barona . «E’ un po’ come se Fabio avesse ucciso Marra» spiega Marracash parlando del nuovo album “Persona”, sul mercato da domani. “Volevo un album molto più personale dei predecessori, un simulacro di me stesso che lì per lì avevo pensato d’intitolare ‘Avatar’ rendendomi conto poi però che avrebbe potuto prestarsi a fraintendimenti evocando gli omini blu del film di James Cameron” spiega The King of Rap, all’anagrafe Fabio Rizzo, che il 1° novembre presenterà questa sua nuova fatica a Como (Frigerio Dischi, ore 15) e a Milano (Mondadori di Piazza Duomo ore 18), per poi spostarsi il 2 a Brescia (Mondadori di Corso Palestro, ore 15). «M’è venuto in soccorso Andrea Venerus suggerendomi di chiamarlo ‘Persona’ come la pellicola diretta nel ’66 da Ingmar Bergman. Non conoscendo quell’opera del regista svedese, me lo sono andata a guardare e l’ho trovata straordinariamente aderente ai contenuti di questi 15 pezzi».

“Body parts”, il brano d’apertura, cita il monologo forse più intenso del film parlando della distanza tra ciò che si è per gli altri e ciò che si è per sé stessi; una vertigine originata dal timore di essere messi a nudo e ritrovarsi a tu per tu col proprio io”. Insomma, Marra si toglie quella che per i latini era la “dramatis persona”, la maschera indossata dagli attori sulla scena, per rimanere solo davanti allo specchio tanto quando voca a suo modo le acqueforti di Francisco Goya (“Il sonno della ragione vota Lega”) che l’Ambra Angiolini di “T’appartengo”.

Ed è Fabio, più che Marra, ad elencare i 9 amici chiamati ad impreziosire l’album, cominciando dal Marco (Cosmo) di “Greta Thunberg” per arrivare al Cosimo (Gué Pequeno) di “Qualcosa in cui credere”, al Luca (Luchè) di “Sport” alla Francesca (Madame) di “Madame”, al Gionata (Sfera Ebbasta) e al Davide (Tha Supreme) di “Supreme”, ai due Alessandro di “Non sono Marra” (Mahmood) e di “Appartengo” (Massimo Pericolo). Silvano (Coez) condivide, invece, “Quelli che non pensano”, ideale risposta all’indimenticato cavallo di battaglia di Frankie Hi-Nrg.

«Anche se Frankie , in tempi di contrapposizioni, tuonava contro l’ipocrisia di una borghesia che nascondeva la testa sotto la sabbia, mentre oggi che siamo tutti sulla stessa barca non è più possibile fare distinzioni tra ‘loro’ e ‘noi». “Greta Thunberg” si muove, invece, sullo (sdrucciolevole) terreno dell’ambientalismo. «L’avevo concepito come un pezzo provocatorio, con cui dire: iniziamo ad inquinare a più non posso accelerando il processo autodistruttivo che abbiamo innescato» ammette Fabio-Marra. «Vivevo, infatti, una relazione sentimentale tossica, che mi ha tolto il respiro facendomi precipitare nel momento forse più buio della mia vita. Vedevo tutto nero. Poi è arrivato Cosmo, che è molto più positivo di me, e, almeno in questa canzone, m’ha tirato fuori dal pessimismo in cui ero caduto».

Altra visione del mondo ora che vive una fortunata “liason” con Elodie. Nella morfologia umana utilizzata dal rapper milanese in “Persona” come un trattato di anatomia, abbinando ogni pezzo ad una parte del corpo, se Frankie è il cervello, Greta è lo stomaco. «Perché la Thunberg? Perché è un po’ come madre Teresa di Calcutta, non la puoi odiare, perché diffonde un messaggio positivo in gran parte condivisibile» spiega. «Anche se quel suo dito perennemente puntato sulle generazioni precedenti non mi trova completamente d’accordo perché la gente, come dice il pezzo, deve anche pensare un po’ a campare».