ENRICO FOVANNA
Cultura e Spettacoli

Mauro Biagini, il giallista di Porta Venezia che ambienta i suoi romanzi nel quartiere

Pubblicitario, con una formazione legata al mondo veloce degli spot, crea situazioni da noir utilizzando i personaggi del circondario. E ora ha un pubblico di aficionados

Lo scrittore Mauro Biagini sui Bastioni di Porta Venezia

Milano - Lo chiamano il giallista di Porta Venezia. Perché lui, Mauro Biagini, dalle parti di piazza Oberdan non solo vive, ma ci ambienta i suoi romanzi, pescando personaggi, intrecci e ambienti dalla realtà. Con il risultato che ormai esiste un vero e proprio pubblico di aficionados che bussa alle librerie di zona per chiedere quando esce il prossimo libro. Perché questa scelta? “Raccontare il quartiere è sempre stato per me il punto di partenza. Un’esigenza che ha addirittura preceduto la scelta del genere. Poi ho scelto il giallo perché mi permetteva di  andare a scavare nei personaggi che popolano i racconti”. E lei li incontra davvero? “Sì, il confine tra realtà e fantasia in me è molto labile. Quello che scrivo, al di là dei delitti, viene ispirato dalle figure in cui mi imbatto, perché Porta Venezia ha una quotidianità molto vitale, grazie alla presenza di botteghe, vecchi negozi, startup... Prendo ispirazione un po’ da tutti, poi filtro. Il paradosso è che non voglio sapere più di tanto, perché non mi metto a scrivere biografie, ma raccolgo gli stimoli più curiosi”.

L'ultimo romanzo di Mauro Biagini
L'ultimo romanzo di Mauro Biagini