
Lo scrittore Mauro Biagini sui Bastioni di Porta Venezia
Milano - Lo chiamano il giallista di Porta Venezia. Perché lui, Mauro Biagini, dalle parti di piazza Oberdan non solo vive, ma ci ambienta i suoi romanzi, pescando personaggi, intrecci e ambienti dalla realtà. Con il risultato che ormai esiste un vero e proprio pubblico di aficionados che bussa alle librerie di zona per chiedere quando esce il prossimo libro. Perché questa scelta? “Raccontare il quartiere è sempre stato per me il punto di partenza. Un’esigenza che ha addirittura preceduto la scelta del genere. Poi ho scelto il giallo perché mi permetteva di andare a scavare nei personaggi che popolano i racconti”. E lei li incontra davvero? “Sì, il confine tra realtà e fantasia in me è molto labile. Quello che scrivo, al di là dei delitti, viene ispirato dalle figure in cui mi imbatto, perché Porta Venezia ha una quotidianità molto vitale, grazie alla presenza di botteghe, vecchi negozi, startup... Prendo ispirazione un po’ da tutti, poi filtro. Il paradosso è che non voglio sapere più di tanto, perché non mi metto a scrivere biografie, ma raccolgo gli stimoli più curiosi”.
