DIEGO VINCENTI
Cultura e Spettacoli

Milena Vukotic e la lezione d’amore. Al teatro Franco Parenti nel nuovo spettacolo di Andrée Ruth Shammah

La grande attrice protagonista di una pièce dall’ispirazione variegata: “La vicenda di Harold e Maude si è sovrapposta alla figura di Madame Pylinska”

I protagonisti Federico De Giacomo e Milena Vukotic in scena

I protagonisti Federico De Giacomo e Milena Vukotic in scena

Milano – Quella fame indomita, inesauribile di vita. Che non si lascia frenare da alcun limite: figurarsi l’età! E allora per forza la memoria corre a un classicone come “Harold e Maude". A quel finale in cui lui suona il banjo sulla scogliera. Accenna perfino a un passo di danza. Che la vita è più bella dei barbiturici e delle auto che volano giù dai crepacci. Orizzonte che indaga Andrée Ruth Shammah in “Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro”, dove l’incontro in questione è quello intergenerazionale fra il Giovane Svogliato (Federico De Giacomo) e Madame A., donna colta e misteriosa, un tempo grande musicista e oggi insegnante di pianoforte. Ruolo complesso. Affascinante. Affidato a un’assoluta icona del nostro immaginario: Milena Vukotic. Che proprio il 23 aprile, giorno del debutto, compirà in scena 90 anni. Auguri.

MILENA VUKOTIC E FEDERICO DE GIACOMO
I protagonisti Federico De Giacomo e Milena Vukotic in scena

Insomma, ci sono parecchie ragioni per lasciarsi incuriosire da questo nuovo progetto della direttrice artistica. Che nonostante avesse annunciato il suo ritiro dalla regia, eccola a guidare un testo scritto insieme a Federica Di Rosa, in prima nazionale fino al 18 maggio in Sala Blu. “Dopo aver visto “Harold e Maude“ – spiega Shammah –, ho spesso desiderato far vivere quella storia sul palcoscenico. La vita di quella donna avanti negli anni che, con la sua vitalità affascina un giovane più di qualsiasi altra sua coetanea, è andata sovrapponendosi nella mia memoria a Madame Pylinska del racconto di Eric Emanuel Schmitt. Le storie si sono intrecciate tra loro. Per raccontare, attraverso il teatro, concetti e pensieri che emergevano dalle nostre ricerche sulla terza età”.

Lavoro quindi dall’ispirazione ramificata. Un po’ il romanzo di Schmitt, un po’ il film Hal Ashby. E che in origine nasce per una possibile collaborazione con Adriana Asti. Poi le cose sono andate diversamente. E oggi tocca a Milena Vukotic, amatissima antidiva dai modi gentili e raffinati. Che lì seduta in conferenza pare sempre la giovane attrice dei film di Buñuel, Fellini, Tarkovskij, Oshima. Anche se poi a tutti vengono in mente Pina Fantozzi e “Un medico in famiglia“. Etichette nazionalpopolari. Sempre spigoloso farci i conti. Ora sul palco. Insieme ad Andrea Soffiantini e al giovanissimo Federico De Giacomo, già protagonista in “Chi come me”.

Per raccontare una storia delicata e ironica, a tratti provocatoria, sempre di profonda complicità. Che diventa un percorso di consapevolezza capace di spingersi verso i propri limiti. Verso una conclusione da affrontare nella serenità. Nella leggerezza. “L’incontro con Andrée è per me essenziale in questo momento della mia vita – sottolinea Vukotic – Credo che siamo simili in questo fervore che ci caratterizza. Un progetto in cui percepisco in maniera chiara un’energia che non avevo mai sentito prima. Come fosse un vero e proprio sviluppo personale, un momento di grande scoperta e di gioia, nonostante le insicurezze e i dubbi che caratterizzano sempre il nostro lavoro”.