
Il chiostro interno del Monastero di San Michele, in via Lanzone 53 a Milano
Milano, 31 marzo 2025 – Il patrimonio storico e artistico custodito nel Monastero di San Michele in via Lanzone 53, a Milano, sarà fruibile a tutti, grazie al progetto ‘Oltre le mura’, della Fondazione Orsoline di San Carlo ETS .
Frutto di questa iniziativa è il sito web monasterosanmichele.it, reso possibile grazie a un finanziamento europeo PNRR – Supporto ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la transizione digitale – e alla misura ministeriale per favorire l’innovazione e la digitalizzazione – intervento TOCC Transizione digitale Organismi Culturali e Creativi.
I materiali rappresentati nel sito internet sono stati digitalizzati con l’obiettivo di creare un archivio permanente, e con l’occasione sono stati oggetto di studio e approfondimento da parte studiosi di Storia dell’arte che hanno firmato le singole schede. Ciò che emerge, al di là delle specificità artistiche, è il tessuto culturale omogeneo che ha originato le opere, il Monastero appunto, e l’eco della grande Storia che si svolgeva intorno, nelle vicine Santa Maria delle Grazie e Sant’Ambrogio o nell’Arcivescovado milanese.
Oltre le mura è un progetto di museo diffuso, un vettore di conoscenza di luoghi e oggetti poco noti, una possibilità, per visitatori del territorio e distanti, di appropriarsi di beni culturali altrimenti non visibili. Un museo ha, fra gli altri, l’obiettivo di creare relazioni e di sviluppare progettualità. Il museo diffuso della Fondazione Orsoline di San Carlo ETS vuole raccontare una storia poco conosciuta e in questo modo entrare in contatto con un distretto culturale evoluto, dove la stratificazione dei secoli si accompagna all’esperienza della contemporaneità.
Oltre alle tante immagini del monastero, della chiesa di San Michele al Dosso e del chiostro, il sito illustra nove beni artistici, diversi per importanza, manifattura e datazione, ma tutti testimonianza della storia e delle vicende del luogo che li ospitano
- Vergine delle rocce (detta del Borghetto), proveniente dall’antica raccolta della famiglia Belgiojoso, attribuita da Carlo Pedretti a Francesco Melzi o, comunque, ad allievo leonardesco, probabilmente realizzata sotto l’occhio vigile del maestro come copia fedele dell’originale conservato al Louvre;
- Madonna del Petrarca, un gruppo scultoreo in pietra d’Istria, databile al 1320 ca., attribuito alla Bottega del Maestro della Loggia degli Osii, dal titolo Madonna in trono con il Bambino, poi convertito nell’attuale per la presenza, fra queste mura, del poeta nel suo soggiorno milanese;
- Vergine col Bambino: sulla parete destra della chiesa di San Michele è presente un affresco strappato e trasportato su tela, la cui sinopia è ancora visibile sopra l’altare. Opera di Bottega di pittori lombardi, e databile fra il 1483 e il 1498;
- . Sinopia: primo strato preparatorio dell’affresco strappato, raffigura l’Offerta della chiesa di San Michele al Dosso alla Vergine ed è datato fra il 1483 e il 1498;
- Coro ligneo, realizzato nel XVI secolo nella chiesa di San Michele al Dosso con una configurazione in parte diversa dall’attuale, occupa tre pareti dell’aula, coperto dalle volte unghiate, a loro volta sorrette da eleganti peducci, e impreziosito all’intorno da altre testimonianze d’arte. Si presenta come una successione di stalli in noce, dove a pannelli decorati corrispondono seggi in egual numero. Si mostrano in tutto 37 quadri dipinti;
- San Carlo in adorazione del Crocifisso, riconducibile al XIX secolo;
- Immacolata Concezione, riproposizione ottocentesca di un’iconografia, amata e trattata dal pittore Pietro Antonio Magatti in molte versioni.
- La benedizione dei fanciulli o Sinite Parvelus, di Luigi Trecourt, (d'après Giuseppe, Diotti), Milano 1827-1833;
- Medaglie dello scultore Ettore Calvelli. In Sala Medaglie, ex refettorio del Convento, sono esposte 206 medaglie bronzee tonde, di diverse dimensioni e quattro targhe rettangolari, realizzate in fusione a cera persa con soggetti religiosi, realizzate fra il 1955 e il 1975.
La storia del convento
La storia del convento inizia nel 1372, quando le monache Umiliate di Santa Claretta della Ceresola acquistano alcune case vicino alla chiesa di San Michele al Dosso per costruirvi un monastero. Dal 1483 al 1491 le monache ampliano il monastero, in seguito alla cessione di spazi promossa dal duca Galeazzo Maria Sforza. Nel 1492, mentre Bramante lavora nella canonica di Sant’Ambrogio, nel convento vengono costruiti il chiostro e parte del giardino. Quando nel 1498 a Sant’Ambrogio arrivano i padri cistercensi, anche le monache di San Michele si convertono alla stessa regola. Nel 1566 il Cardinale Borromeo chiama un primo gruppo di Orsoline a Milano e dà ordine di ampliare il monastero e la chiesa di San Michele per accogliere suore residenti in monasteri femminili ora chiusi.
Nel 1784 vengono soppressi chiesa e convento di San Michele e il complesso si trasforma in Casa Regia; ancora in età napoleonica continuano le confische delle corporazioni religiose e nel 1810 il monastero di San Michele sul Dosso viene incamerato.
È a questo punto che si inserisce la storia delle Orsoline: dal 1824 alcune monache francescane, guidate da Madre Maria Maddalena Barioli, aprono una scuola per ragazze in una casa vicino alla Basilica di Sant’Ambrogio, nell’attuale via Lanzone; grazie a Carlo Gaetano di Gaisruck, arcivescovo di Milano, nel 1837 iniziano le trattative per spostare la scuola nell’ex monastero di San Michele e tramite l’imperatore Ferdinando I, tra il 1841 e il 1843, il monastero diventa sede delle Orsoline, da quel momento e su indicazione dell’ arcivescovo Gaisruck, Orsoline di San Carlo, secondo la regola di quest’ultimo.