
Uno dei celebri ratti di Bansky (Artificial Gallery, Antwerp)
Milano, 22 dicembre 2018 - Come tarscorrerete il giorno di Natale? La proposta artistica di Milano si conferma ricca e accessibile anche durante le festività natalizie e fa della nostra città una meta attrattiva non solo per chi resta ma anche per i sempre più numerosi turisti che sceglieranno il capoluogo lombardo per trascorrere le proprie vacanze.
MUDEC
Il Museo delle Culture sarà aperto il 25 dicembre, anche se con un orario ridotto, che andrà dalle 14:30 alle 19:30. Sarà possibile visitare le esposizioni temporanee anche nei giorni del 24, del 31 e del 1 gennaio 2019. Quindi, cosa c'è in questo periodo?
Da non perdere 'A Visula Protest. The art of Banksy'. La congetture sul nome e l'identità dell'artista Banksy, e in molti hanno tentato di tracciarne una biografia, ma invano. La figura di Banksy è oggi avvolta in un alone di mistero che si autoalimenta e definisce i tratti di un mito dei nostri tempi. La sua arte si manifesta come una esplicita e aspra provocazione nei confronti dell'arroganza dell'establishment, del potere, del conformismo, della guerra e non ultimo del consumismo. Banksy è entrato nei Musei più importanti. Non come artista invitato ma come "incursore" e portatore della proprio pensiero e della propria arte. Oggi il Mudec dedica a questo artista una retrospettiva con alcuni dei suoi lavori più caratteristici che ne illustrano il percorso da writer di strada a fenomeno mondiale di massa.

Infine, 'Animals' di Steve McCurry. Il progettoha avuto inizio nel 1992, quando il fotografo documenta il disastroso impatto ambientale prodotto dalla guerra nel Golfo. In quella occasione, McCurry cattura alcune delle sue immagini più iconiche, come i cammelli che attraversano i pozzi di petrolio in fiamme e gli uccelli migratori interamente cosparsi di petrolio. Questo lavoro gli varrà un prestigioso World Press Photo Award. McCurry ci guida in un viaggio globale alla scoperta della continuità tra noi e il mondo animale mettendo in luce legami emotivi, oltre che le conseguenze del coinvolgimento dell'uomo nell'ambiente naturale. Sebbene le sue immagini siano senza tempo, egli sembra provare nostalgia per un mondo in continua e pericolosa trasformazione che lui può solo documentare.

Orari ridotti, dalle 14.30 alle 18.30, nel giorno di Natale, anche per la mostra di Carlo Carrà a Palazzo Reale. L'esposizione ripercorre tutta la carriera del grande artista milanese, partendo dal periodo divisionista fino ai capolavori del Futurismo e della Metafisica, dai dipinti ascrivibili ai cosiddetti "valori plastici", fino ai paesaggi e alle nature morte, senza trascurare le originali composizioni degli anni Trenta. Carrà inizia giovanissimo l’attività di decoratore e nel 1906 si iscrive all’Accademia di Brera a Milano, studiando con Cesare Tallone. Le opere di questo periodo rivelano l’influenza dei divisionisti come Segantini e Previati, combinato con la tradizione del Naturalismo lombardo del diciannovesimo secolo. Nel 1917, conosce Giorgio De Chirico e Filippo De Pisis con i quali definisce i principi teorici della Metafisica. Dopo alcune opere in stile dechirichiano, Carrà raggiunge ben presto una propria individualità artistica, divenendo uno dei più originali e noti maestri dell'Italia del tempo. Erede della tradizione ottocentesca, i dipinti di Carlo Carrà danno vita ad un'atmosfera sospesa e senza tempo, creando un universo pittorico personalissimo dove l'ispirazione viene dalla natura, ma è nutrita dalla malinconia, dalla solitudine e dalla memoria proprie della condizione umana. La mostra di Carlo Carrà a Palazzo Reale vi farà scoprire una figura di spicco dell’arte italiana ed europea, che ha preso parte a tutte le più importanti correnti artistiche dell'epoca e che è oggi considerato uno dei maggiori artisti del primo Novecento. Visite anche il 24 e 31 dicembre, 1 gennaio.


Circondati da Magritte. Dal pavimento alle pareti, le bombette e le pipe che galeggiano nei cieli pieni di nuvole bianche dell’artista belga invadono gli spazi della Fabbrica del Vapore a Milano. Perché il cuore di 'Inside Magritte. Emotion Exhibition', il nuovo e inedito percorso espositivo multimediale dedicato al maestro surrealista René Magritte (1898-1967) è l’experience-room: un’esperienza immersiva a 360° che, in 50 minuti, coinvolgerà lo spettatore immergendonolo in uno spazio-Magritte senza soluzione di continuità. Dalle pareti al pavimento le immagini delle opere diventano un unico flusso di sogno, di forme fluide e smaterializzate in motivi evocativi dell’arte di Magritte, dagli esordi alle ultime opere: 160 immagini selezionate, per una visione completa dell’opera del maestro del surrealismo. Il visitatore viene accolto da una sezione introduttiva in cui può approfondire le tappe dell’avventura artistica di Renè Magritte: dalle suggestioni iconiche e dalle pillole biografiche trasmesse dagli oltre 20 monitor della Sala Visual. Il percorso poi si snoda attraverso il caleidoscopio di segni e figure che si susseguono nelle pareti, sul pavimento e sul soffitto della Sala degli Specchi e, ancora, attraverso l’esperienza di realtà 3D con gli Oculus Vr, sviluppata in esclusiva dal team di Crossmedia Group guidato dall’artista 3D Chunhui Luo.


Il Museo del Novecento di Milano e il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, ospitano un importante progetto espositivo dedicato a Margherita Sarfatti. Scrittrice, giornalista, critica d’arte e promotrice della cultura italiana, è stata una delle maggiori figure di spicco della storia del XX secolo. A Milano e Rovereto le due grandi mostre, autonome e complementari, sono accompagnate dalla produzione di un ricco catalogo edito da Electa. La mostra nella sede milanese del Museo del Novecento, promossa e prodotta con il Comune di Milano | Cultura e con Electa, è a cura di Anna Maria Montaldo e Danka Giacon con la collaborazione di Antonello Negri ed è allestita con la regia dello Studio Mario Bellini Architects. Il percorso espositivo ha un carattere immersivo: il visitatore viene invitato a seguire un racconto che parte dalle vicende private e pubbliche di Margherita, attraverso 90 opere circa dei protagonisti del movimento artistico Novecento Italiano, di cui la Sarfatti è l’anima critica. Dipinti e sculture di 40 artisti tra cui Boccioni, Borra, Bucci, de Chirico, Dudreville, Funi, Malerba, Sironi e Wildt vengono contestualizzati da filmati e fotografie, lettere, inviti ai vernissage, libri d’epoca, e anche abiti, vetri e arredi, con un approfondimento da più prospettive sulla Milano degli anni Dieci e Venti nel XX secolo.

Il movimento di 'Corrente' è protagonista del focus espositivo Corrente 1938 che ha inaugurato, al Museo del Novecento, il 4 dicembre all’interno del programma 80 anni di Corrente organizzato dal Comune di Milano in occasione dell’ottantesimo anniversario dalla fondazione della rivista omonima. La cura e il coordinamento scientifico del progetto sono affidati a Chiara Fabi, Danka Giacon e Fiorella Mattio – rispettivamente conservatrici della Casa Museo Boschi Di Stefano, del Museo del Novecento e delle Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco.

Il Pac è aperto il 25 dicembre dalle 14:30 alle 18:30. Visitabile la mostra 'Trasporti eccezionali' di Eva Marisaldi e curata da Diego Sileo. Non è una'esposizione antologica, né una retrospettiva, ma una mostra personale, è un viaggio all’interno della sua poetica, un viaggio che dura ormai da oltre trent’anni. Quindi ciò che viene chiesto ai visitatori è di farsi trasportare in questo viaggio. La strategia suggerita dal curatore è anche utile, perché consente di entrare con leggerezza in una pratica artistica multiforme e giocosa, capace però di toccare corde profonde, e ovviamente anche dolorose, oltre che di presentare una gamma di soluzioni espressive molto ampia e in costante movimento. Una realtà che le opere hanno la forza di rimettere ogni volta in discussione, giocando sul più classico dei campi, quello della narrazione – visuale, sonora, spaziale, geografica, scientifica – e delle possibilità che il contemporaneo le offre. E nella quale la palla passa spesso dall’artista al visitatore, e viceversa, e poi di nuovo, fino a che, pur senza un oggetto assolutamente definito davanti, ci si ritrova tutti su un terreno di diversa consapevolezza.

Sala Alessi di Palazo Marino ospita quest’anno un capolavoro realizzato da Pietro Cristoforo Vannucci meglio noto come il Perugino (Città della Pieve, circa 1450 - Fontignano, 1523): l’Adorazione dei Magi. L’opera, concessa eccezionalmente in prestito dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, è datata intorno al 1475. L’esposizione è curata da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, che grazie a questa iniziativa ha potuto procedere al restauro dell’opera prima del suo trasporto a Milano. La grande pala d’altare (olio su tavola, 242 x 180 cm) è attribuita al periodo giovanile del Vannucci e rappresenta il primo significativo impegno dell’artista a Perugia. Il dipinto fu realizzato per la chiesa perugina di Santa Maria dei Servie costituisce una delle opere più emblematiche per comprendere gli sviluppi dell’arte italiana nell’ultimo quarto del XV secolo. Tutti i giorni dalle 9.30 alle 20. Ma lunedì 24 e 31 dicembre (ore 18.00), mentre in occasione dei giorni festivi martedì 25, mercoledì 26 dicembre, martedì 1 e domenica 6 gennaio gli orari di apertura sono quelli ordinari, ovvero dalle 9.30 alle 20.00 (l'ultimo ingresso è consentito sempre fino a 30 minuti prima della chiusura).

Il Castello Sforzesco ospita la mostra 'Vesperbild. Alle origini delle Pietà di Michelangelo', che si propone di raccontare la storia del Vesperbild, che in Italia prende il nome di Pietà, attraverso quasi due secoli, dalle sculture lignee della valle del Reno del ‘300 fino alla Pietà vaticana di Michelangelo: un’interpretazione del Vesperbild in grado di segnare in modo determinante le declinazioni future del tema iconografico. La mostra propone una raccolta di ventiquattro opere d’arte di differenti tipologie (sculture, dipinti, disegni, incisioni, miniature) provenienti da importanti istituzioni internazionali, come il Musée du Louvre, il British Museum, il Victoria and Albert Museum e la Liebieghaus di Francoforte sul Meno; oltre che da rilevanti istituzioni italiane e milanesi quali la Biblioteca Trivulziana e il Museo Poldi Pezzoli.