Milano – Sta per decollare un anno interessante per l’arte con alcune delle mostre più attese. Naturalmente si parte dal “salotto buono”, il Palazzo Reale che apre la stagione, in prima assoluta in Italia, con George Hoyningen-Huene (San Pietroburgo, 1900 Los Angeles, 1968; dal 21 gennaio).
Definito da Richard Avedon “un genio, il maestro di tutti noi”, grazie ai ritratti e le composizioni fotografiche - tra le più sorprendenti del ventesimo secolo- George Hoyningen-Huene è tra i primi negli anni ‘20 e ‘30 a catturare lo stile delle case di moda haute couture di Parigi, tra cui Chanel, Balenciaga, Schiaparelli e il gioielliere Cartier. In particolare, come capo fotografo di Vogue Francia, carica che ricoprì dal 1926 al 1936, Hoyningen-Huene si impose come uno degli autori di punta del panorama del tempo, realizzando con spirito innovativo servizi caratterizzati da un’estetica influenzata dall’arte classica e dal Surrealismo.
Seguirà la grande antologica di Felice Casorati, che fu pittore, incisore, designer e fotografo. Casorati torna a Milano (dal 15 febbraio al 29 giugno) dopo 36 anni dall’ultima mostra a lui dedicata, con un progetto espositivo di oltre cento opere tra dipinti, sculture, disegni e opere grafiche, provenienti da prestigiose raccolte private e da collezioni museali.
Da Cindy Sherman a Lynette Yiadom-Boakye, da Nan Goldin a Nicole Eisenman, da Kiki Smith a Marc Quinn, da Lisetta Carmi a Francesco Vezzoli: tutti artisti presenti nell’inedita e prestigiosa sezione contemporanea della Collezione Giuseppe Iannaccone che, da febbraio ad aprile, saranno legati e collegati da un dialogo sui più importanti temi del nostro tempo, come il rapporto con il corpo, l’identità in continua evoluzione, il multiculturalismo e le complesse interazioni tra Oriente e Occidente.
“Art Déco. Il trionfo della modernità” (dal 27 febbraio al 29 giugno a Palazzo Reale) presenterà al pubblico un interessante “campionario” delle arti decorative italiane ed europee, dai dipinti alle porcellane.
Al PAC, dal 28 marzo all’8 giugno ci sarà la prima ampia mostra personale in Italia dell’iraniana Shirin Neshat, a cura di Diego Sileo e Beatrice Benedetti. L’artista attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
Il Mudec proporrà tre mostre ma segnaliamo “Travelogue” (il 20 marzo) che andrà a completare l’installazione di Adrian Paci, e affronterà il tema del viaggio come elemento cardine della storia umana, raccontando le dinamiche di esplorazione, migrazione e diaspora che hanno plasmato il mondo moderno. Le collezioni del Mudec, nate da manufatti raccolti da viaggiatori e ricercatori, saranno il punto di partenza per una riflessione più ampia sulle trasformazioni culturali legate ai movimenti umani. Infine, dal 26 febbraio, sulle tracce del Surrealismo, a Palazzo Reale si aprirà una mostra dedicata a Leonor Fini e agli aspetti multiformi della sua ricerca artistica.