ANNA MANGIAROTTI
Cultura e Spettacoli

Cinzia, la restauratrice italiana del Louvre che ridà vita ai dipinti di Leonardo: “Ora sogno la Gioconda”

Pasquali ha lavorato i capolavori del maestro da Vinci vincendo un concorso mondiale. Oggi, venerdì 19 luglio, terrà una lectio magistralis alla scuola di restauro di Milano

Cinzia Pasquali restauratrice che tre il 2011 e il 2012 ha firmato “il restauro del secolo“ nel restituire lo splendore dei colori usati da Leonardo nella Sant’Anna, la Vergine e il Bambino.

Milano – Nel restituire lo splendore dei colori usati da Leonardo nella Sant’Anna, la Vergine e il Bambino, Cinzia Pasquali ha firmato tra il 2011 e il 2012 “il restauro del secolo“.

Un mestiere, il suo, sempre più riservato alle donne?

"Quando ne parlavo con Pinin Brambilla (la restauratrice, per 20 anni, dell’Ultima Cena di Leonardo in Santa Maria delle Grazie, scomparsa nel 1999 ndr ) ci dicevamo che quando un mestiere si femminizza è perché ci sono meno soldi".

Però le signore, non possiamo negarlo, hanno qualcosa in più rispetto ai restauratori.

"Certo, capacità di analisi più approfondita, fondamentale per capire l’opera su cui si deve intervenire".

Nella sua lectio magistralis oggi, ore 10.30, alla Scuola di Restauro di Botticino, Milano Bovisa, via Enrico Cosenz 54 (registrazione a questo link), lo spiegherà?

“Di Leonardo potrò svelare i segreti proprio perché farò vedere passo passo l’infinita preparazione: per 20 anni lui ha messo mano al capolavoro, fino alla morte, mai soddisfatto".

Perciò, assai meticoloso e multilaterale il suo approccio al restauro. Così è riuscita a farselo affidare dal Louvre, che possiede il dipinto?

"Eravamo sette candidate (tutte donne), io unica italiana, al concorso. Il mio progetto è stato scelto anche per l’attenzione a dettagli molto tecnici, diagnostici, e per esempio alla precauzione nell’assottigliare gli strati di vernice trasparente utilizzati nei precedenti restauri".

Più propensa a lavorare nell’ombra, una donna (il restauratore non è protagonista, ruolo riservato all’artista). Però, l’incarico ottenuto le ha dato notorietà internazionale.

"Nel considerare il successo, riconosciamo semmai l’eccellenza della scuola di restaurazione italiana. Io, personalmente, mi sono formata all’ISCR di Roma".

Occupazione garantita?

"So che la Scuola di Botticino dove terrò oggi l’open class, e che nella sede della Bovisa è anche favorita dalla vicinanza con gli istituti scientifici del Politecnico, vede già reclutati i suoi studenti durante il percorso quinquennale di laurea".

E Salvatore Amura, amministratore delegato di Valore Italia (di cui la Scuola di Restauro di Botticino, fondata 40 anni fa, è “cuore pulsante”) con orgoglio rovescia i luoghi comuni: ecco i giovani che si prendono cura della bellezza! Ma lei, dottoressa Pasquali, che questo mestiere lo fa da 40 anni, per cosa si è più entusiasmata?

"Nella “Sant’Anna“ ho scoperto le impronte digitali di Leonardo: sì, lavorava anche con le mani, per sfumare la pittura. E altre due opere attribuite al genio fiorentino, il Bacco al Louvre, e la Madonna dei fusi, di proprietà privata, pure ho restaurato. Ma proprio perché non ho perso la curiosità, il restauro più importante sarà quello di domani".

Si candida alla Gioconda?

"Di sicuro, la Gioconda è in ottime condizioni dal punto di vista conservativo: una teca in vetro blindata la protegge da oltre sessant’anni. Ma vorrei tanto realizzare una pulitura che renderebbe giustizia al senso estetico: le vernici dei precedenti restauri, con il passare del tempo, diventano scure...".