CARLA MARIA CASANOVA
Cultura e Spettacoli

Teatro alla Scala, il ritorno del maestro Riccardo Muti

Manca dal 2005, salirà sul podio a dirigere la Chicago Symphony Orchestra il 20 e 21 gennaio

Riccardo Muti

Milano, 17 gennaio 2017 - Non è più nemmeno una notizia. Del ritorno di Muti alla Scala si incominciò a parlare il 5 novembre 2015, quando, nello storico incontro Muti/Pereira al Conservatorio, il Maestro canticchiò in modo sibillino ma non tanto, il motivetto «Tornerò…». Un ritorno «virtuale» è già avvenuto lo scorso anno con la mostra a lui dedicata , allestita da Lorenzo Arruga al Museo Teatrale della Scala, per i 20 anni di direzione musicale del Maestro alla Scala (1986-2005) e per i suoi 75 anni di età.

Ma adesso Muti torna per davvero, sul podio, con la Chicago Symphony Orchestra (della quale è direttore musicale dal 2010) in Europa per una lunga tournée: Parigi, Amburgo, Aalborg, Milano,Vienna, Baden Baden, Francoforte. Degli anni «oscuri», cioè dell’assenza di Muti dalla Scala (2005-2017), il Maestro non ha più voglia di parlare. Già lo scorso anno, quando decise di accettare l’invito del sovrintendente Pereira, si espresse in una intervista esclusiva per Classic Voice con un certo distacco: «Oggi non ho nessun rancore verso il teatro. Ognuno di noi può commettere errori, però una cosa me la riconosco: aver dato in quegli anni tutto me stesso. Si vede dal repertorio sinfonico e operistico che ho diretto e dalla qualità dell’orchestra.» Parole sacrosante. Non staremo qui a ricordare la colossale opera profusa da Riccardo Muti alla Scala in 20 anni. Sono 56 opere e 370 concerti con la Filarmonica in tutto il mondo e la straordinaria epopea verdiana.

E nessuno sa esattamente spiegare come accadde quel pasticciaccio passato alle cronache come il «dissidio Muti-Fontana» (quest’ultimo allora sovrintendente). Per gli irriducibili che ancora si arrovellano, si può ricordare che le prime avvisaglie del disaccordo furono avvertite nel 2003, rinvigorite nel 2004, nel corso del quale anno il CdA della Fondazione Scala fece fiere pressioni affinché Fontana si dimettesse. Intanto, chiamato da Muti, arrivava in teatro Mauro Meli, quale prossimo sovrintendente. Nel 2005 si doveva risolvere tutto. Invece, l’atmosfera si fece ardente. Furono ancora 3 mesi (92 giorni) «di passione». Finché il 2 aprile, Muti consegnò al sindaco Albertini la sua lettera di dimissioni. «Non posso lavorare in queste condizioni» disse il Maestro. Arrivò Lissner. Arrivò Barenboim. Arrivò Pereira. E torna Muti. Due concerti il 20 e il 21 con la Chicago Symphony: Catalani, Strauss, Cajkovskij il primo. Hindemith, Elgar, Musorgskij il secondo. Ma, diciamola tutta, qualsiasi pezzo o autore lui avesse presentato, sarebbe stato un regale ritorno. Ben tornato, Maestro. Non l’abbiamo vissuta bene noi, figuriamoci lui.