A.S.
Cultura e Spettacoli

Sam Smith, sorprendente voce soul: concerto da tutto esaurito al Forum

In una scena minimalista volta a concentrare tutte le attenzioni sugli struggimenti di una voce da Grammy, l’artista inglese approda a Milano con uno show attesissimo

Sam Smith, questa sera davanti al pubblico di Assago

Assago (Milano), 11 maggio 2018 - Un omaggio a Lauryn Hill, uno a Luther Vandross e uno a Janet Jackson sono il bagaglio “oversize” dello show con cui Sam Smith plana questa sera al Forum di Assago. Il resto affiora da album come “In the lonely hour”, 12 milioni di copie vendute, o quel “The thrill of in all” dato alle stampe lo scorso autunno con la premessa che «la musica è la parte più vulnerabile di me, il diario dei miei pensieri oscuri». Ci sono pure “Latch” ed “Omen”, frutto della collaborazione con i Disclosure, così come la bondiana “Writing’s on the wall” arrivata due anni fa addirittura all’Oscar. «Tre anni fa ho dovuto cancellare lo show a Milano per essere operato alle corde vocali, ma questo è un paese che amo e in cui vengo in vacanza ogni volta che posso». In una scena minimalista volta a concentrare tutte le attenzioni sugli struggimenti di una voce da Grammy, l’artista inglese approda al Forum con uno show attesissimo. «Il successo ha cambiato la mia vita anche in peggio perché non posso più essere quello di prima, posso girare meno per strada», aveva dichiarato presentando il nuovo album con l’ammissione che la fama gli fa paura e che «non so se rifarei quello che ho fatto, potendo tornare indietro». «La famiglia ha sofferto del successo, i miei genitori si sono separati» dice lui, 26 anni fra una settimana. «Adesso sto bene ma la fama mi ha reso spesso molto triste».

Samuel Frederick Smith è il corrispettivo maschile di Adele, secondo alcuni. Una delle più sorprendenti voci soul affiorate negli ultimi anni per tutti gli altri. «Mi piace pensare che la mia musica possa suonare dolce e melodica e che possa colpirti allo stomaco come un pugno” ammette lui. «I testi sono tutto meno che soft, parlano di onestà. “The thrill of in all” è un album che racconta una storia, riassume il periodo di vita che sto vivendo». “Pray” arriva alla fine dello show, come ultimo bis. E parla di guerra. “L’idea m’è venuta a Los Angeles mentre lavoravo all’album. Ero appena rientrato dall’Iraq, dov’ero volato con l’organizzazione di charity War Child»...