
Franz Peter Schubert
Milano, 3 gennaio 20189 - «Cosa si può fare dopo Beethoven?», chiedeva il quindicenne Schubert all’amico Spaun. Era il 1812, in questa domanda il giovane musicista tedesco esprimeva i suoi timori. Lui così lontano da un’idea musicale beethoveniana capiva che la presenza incombente del Maestro di Bonn avrebbe condizionato la musica tedesca per molto tempo.
E la musica del grande Franz Peter Schubert (1797-1828) fu prima incompresa e poi dimenticata. Il suo talento venne scoperto lentamente, nel 1839 Mendhelsson diresse a Lipsia la Sinfonia in do maggiore, detta La Grande ritrovata per caso da Schumann. Nel 1865 a Vienna fu eseguita l’Incompiuta, ma dobbiamo a Brahms la conoscenza di Schubert, fu lui a ricercare la sua musica e a curarne la prima edizione delle sue opere. A 190 anni dalla scomparsa di Schubert la città di Milano, il Teatro alla Scala e il Teatro dell’Arte rendono omaggio alla genialità del musicista viennese scomparso a soli 31 anni con tre appuntamenti di musica, danza e teatro. Il primo concerto si terrà alla Scala il 14 gennaio, Christian Gerhaher interpreta Winterreise, ciclo di 24 Lieder per voce e pianoforte su testi di Müller composto da Schubert prima di morire; il baritono eseguirà il ciclo insieme al pianista Gerhold Huber. Nei Lieder si nota la sensibilità di Schubert per la poesia. Attraverso 600 lied crea un’antologia di poesia coeva, da Goethe a Novalis. Gerhaher canterà “L’estremo viaggio del viandante solitario”, metafora del percorso del giovane compositore condannato dalla malattia, uno dei vertici dell’arte romantica. Fra gli svariati adattamenti è interessante quello per piccola orchestra di Zender del 1993 “Winterreise - eine komponierte Interpretation” e il libro del tenore Ian Bostridge “Il viaggio d’inverno” (edito dal Saggiatore). Anche in campo coreografico il capolavoro di Schubert ha ispirato molteplici letture, la versione di Zender è alla base della Winterreise di John Neumeier. Angelin Preljocaj si rifà all’originale per canto e pianoforte per la sua Winterreise, commissionata dal Teatro alla Scala in prima assoluta al Piermarini dal 24 gennaio (anteprima a favore di Fondazione Rava il 23, repliche fino al 9 marzo) con la voce del basso-baritono Thomas Tatzl e James Vaughan al pianoforte.
L’1, 2 e 3 febbraio il Teatro dell’Arte presenta Schwanengesang D744 di Romeo Castellucci coprodotto dal Festival di Avignone e dal teatro d’opera di Bruxelles e ispirato all’omonima raccolta di 14 Lieder composti da Schubert nello stesso anno 1828 in cui vide la luce Winterreise su testi di Rellstab, Heine e Seidl e pubblicata postuma. Gli spettatori di Winterreise avranno il biglietto per Schwanengesang con sconto del 30% sul prezzo intero, presentando il biglietto in cassa al Teatro dell’Arte. Agli spettatori del Teatro dell’Arte la Scala applicherà la tariffa ScalAperta ridotta al 50%.